Bkt, la crescita passa dall’Italia

Nuova sede a Seregno (Mb). È stato stabilito qui l’headquarter europeo

L’obiettivo è ambizioso, ma Arvind Poddar, presidente di Bkt, non lo nasconde: raggiungere il vertice mondiale nel settore degli pneumatici off-highway, per intenderci tutti quelli non destinati alle automobili. A Seregno (Mb), a margine dell’inaugurazione del nuovo headquarter europeo del gruppo indiano, Poddar con poche parole ha messo in chiaro prospettive e strategie Bkt (vedi box).

Inaugurazione dell’headquarter Bkt a Seregno. Da sinistra: Vijailaxmy Poddar (moglie di Arvind Poddar), Arvind Poddar, Luigi Pelletti e Alberto Rossi, vicesindaco e sindaco di Seregno, Lucia Salmaso e Raijv Poddar

Concentrandoci sull’inaugurazione del nuovo centro lombardo e sul ruolo dell’Italia, che si conferma il perno della strategia di espansione di Bkt, la struttura sarà gestita da Lucia Salmaso, già al centro di tutte le operazioni nel Vecchio Continente del gruppo indiano. «Realizzare una nuova sede - sottolinea Salmaso - non è solo un progetto architettonico, ma è anzitutto strategico. Vogliamo incrementare sempre di più la nostra presenza e la nostra quota di mercato in Europa e soprattutto essere più vicini ai clienti Oem europei». L’Europa è un mercato fondamentale per Bkt e rappresenta circa il 50% del fatturato complessivo, oltre 900 milioni di dollari nel 2018.

I nuovi uffici sono dislocati su uno spazio di 500 mq e sono ottimizzati per settori di competenza e per ospitare in maniera efficace le 15 persone del team Bkt Europe. È stato inoltre realizzato un nuovo magazzino per perfezionare il flusso logistico. Nella struttura trova posto anche il Bkt Space, un centro informativo e tecnologico sugli pneumatici specializzati che è unico nel suo genere. Secondo Bkt, nel comparto nessun altro in Europa può contare su un centro simile, affiancato da una training room che può accogliere 50 persone. Un’evoluzione rapida quella della filiale europea di Bkt, fondata nel 2006 con lo scopo di sovraintendere alle funzioni di marketing e comunicazione a livello mondiale per conto di tutto il gruppo Bkt e per poter gestire le vendite Oem in Europa. La nuova sede europea è l’ultimo tassello in ordine temporale, come ricorda il managing director Rajiv Poddar, «verso il Next level, una strategia minuziosamente programmata e mirata a potenziare la presenza del marchio e dei suoi pneumatici off-highway in Europa. Una strategia che ci dovrebbe far raggiungere l’obiettivo di lungo periodo, quello di essere i leader mondiali in questo grande settore».

Un miliardo di fatturato nel 2020

«Abbiamo chiuso il 2018 con un volume d’affari di oltre 900 milioni di dollari, in crescita di circa il 10-12% rispetto all’anno precedente, e una produzione complessiva di circa 215mila tonnellate di pneumatici (+5-7% sul 2017). A questo punto l’obiettivo al 2020 è di raggiungere il miliardo di dollari di fatturato». Arvind Poddar abbassa quindi il precedente obiettivo di due miliardi di dollari ipotizzati qualche anno fa, ma questo non inficia il costante progresso di Bkt, soprattutto se si pensa che nel 2004 il business non superava i 100 milioni di dollari. Uno sviluppo che non ha previsto e non prevede acquisizioni.

Arvind Poddar

«La crescita sarà sempre e solo interna – conferma Arvind Poddar – per cui non prevediamo al momento acquisizioni. E il motivo è molto semplice: quando acquisisci un’azienda, devi in qualche modo trasmettere la tua cultura e questo richiede più tempo rispetto a una crescita imperniata su te stesso».  Come sempre, per migliorarsi anno dopo anno non si può prescindere dall’investimento in Ricerca e Sviluppo, che Bkt conferma destinando all’R&D tra il 3 e il 4% del proprio volume d’affari. Puntando anche su nuovi materiali “verdi” e soprattutto sul carbon black, che sarà prodotto da fine aprile e migliorerà l’ambiente e la qualità delle gomme Bkt. Parliamo di 60mila tonnellate metriche per anno al momento, ma presto se ne aggiungeranno altre 80mila. In 3-4 anni Bkt punta a incrementare la propria quota globale sul mercato Otr dal 6 al 10%, una crescita che coinvolgerà tutti i segmenti (agricoltura, industria e costruzioni) e vedrà la tendenza ad aumentare la quota di primo equipaggiamento (35% in agricoltura) rispetto al replacement. «L’agricoltura rimane il nostro core business (65% del totale), ma nei prossimi anni si svilupperà in particolare il settore del mining. A livello geografico, aumenterà il mercato domestico fino al 20% del fatturato totale, mentre la quota dell’export calerà leggermente». A proposito di export, nei prossimi anni è destinato a crescere il mercato nordamericano, anche in funzione del nuovo stabilimento negli Stati Uniti. «Stiamo portando avanti questo progetto, ma ci vorranno alcuni anni per avere il nuovo impianto operativo, perché non è ancora stato individuato il terreno idoneo».

Fermo restando che Bkt non ha intenzione di entrare nel mondo degli pneumatici automobilistici, chiudiamo con un passaggio sulla scelta dell’Italia come sede europea. «Quando cominciammo nel 2006, la maggior parte dei piccoli-grandi Oem e le conoscenze tecniche erano qui in Italia – chiosa Poddar –. Per noi è una via d’accesso ottimale a un bagaglio tecnico importante e agli Oem, per cui sono estremamente soddisfatto di aver scelto Seregno come sede del nostro headquarter europeo». Francesco Bartolozzi                           

Bkt, la crescita passa dall’Italia - Ultima modifica: 2019-04-24T17:17:10+02:00 da Gianni Gnudi

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