Un giorno al museo Same

Trattrice Cassani. Nel riquadro uno dei tanti disegni tecnici
SAME (TREVIGLIO). Viaggio nella storia della meccanizzazione agricola italiana con alcune “pietre miliari” che hanno segnato il progresso delle tecnologie

Per chi non ha mai avuto occasione di visitare il museo Same in quel di Treviglio (Bg), consigliamo vivamente di colmare questo vuoto. Indipendentemente dall’essere o meno dei “Samisti”, questo museo rappresenta un percorso molto istruttivo per quanto riguarda la storia della meccanizzazione agricola italiana.

Originariamente parte del magazzino ricambi, la proprietà Same nel 2008 espresse il desiderio di spostarlo vicino all’area mensa e allo show room, in pratica dalla parte opposta rispetto allo stabilimento, spostando al contempo il magazzino ricambi a Lauingen, dove ha sede lo stabilimento della Deutz-Fahr. La parte principale di questa collezione museale è rappresentata ovviamente dai trattori, ma non bisogna dimenticare nemmeno l’area motori e l’archivio storico con al suo interno oltre 260mila disegni tecnici e 40mila documenti (fotografie, biblioteca, brevetti, libretti uso e manutenzione, manuali d’officina, cataloghi ricambi, depliant pubblicitari ecc.).

Trattrice Cassani, l’origine di tutto

In questa sede ci concentriamo sui modelli di trattori presenti, che rappresentano vere e proprie pietre miliari della produzione della famiglia Cassani. E in questo senso non si può non partire dalla trattrice Cassani del 1927, punto di partenza di tutta la storia. Francesco ed Eugenio Cassani erano originari di Vailate, una frazione di Treviglio, ma dopo il 1918-19 si trasferirono con la famiglia in centro a Treviglio, in Via Madreperla. Fu qui che in pratica nacque il primo stabilimento Same, nel senso che qui avevano sostanzialmente il loro punto officina, dove effettuavano riparazioni, ma acquisirono anche una fabbrica del ghiaccio, a dimostrazione della loro duttilità. I due fratelli da sempre avevano il pallino della meccanica e avevano studiato attentamente anche i trattori oltre oceano. Così nel 1927 svilupparono questo trattore che all’epoca non veniva prodotto in linea, bensì montato in officina e poi provato in campo dai clienti finali e dai grandi terzisti dell’epoca. Si tratta in pratica di uno dei primi trattori agricoli con motore diesel a due tempi, bicilindrico, simile ai motori marini, da 36 cavalli, con avviamento a sigaretta. Nel museo sono presenti fotografie di prove che risalgono al 1926, ma la trattrice codificata uscì nel 1927, dopo di che i fratelli Cassani cedettero la licenza a una ditta di Bologna, la Barbieri, per produrlo in serie.

Con la crisi del 1929, però, la Barbieri fallì, perciò a tutt’oggi non si sa con esattezza quante Cassani vennero prodotte. Attualmente, risultano “censite” quella appunto presente nel museo e altre tre o quattro (una al museo della Scienza di Milano e altre 2/3 presso collezioni private).

1942, nasce la Same

Chiaramente qui si parla di un trattore e di un motore Cassani, perché per vedere nascere la Same, ovvero Società Accomandita Motori Endotermici, bisogna aspettare il 1942.

Seguendo l’ordine cronologico, dopo la Cassani nel museo troviamo il trattorino 851 del 1946, autofalciatrice con motore Same monocilindrico a petrolio da 8 cavalli, raffreddato ad aria, 3 marce avanti più 1 retromarcia.

Andando avanti arriviamo al 1948 con il trattorino Universale, dotato di motore Same a petrolio monocilindrico da 10 hp, raffreddamento ad aria aspirata, cambio con 7 marce (4 + 3) con inversore, sellino reversibile e svariati utensili automatici applicabili. Passano altri due anni e nel 1950 è il momento della serie 4R, con due esemplari presenti nel museo: 4R 10, equipaggiato sempre con motore Same 4 tempi a petrolio monocilindrico da 10 cavalli, raffreddamento ad aria aspirata, 4 marce avanti + 3 retro, presa di forza posteriore e due freni che agiscono sulle ruote posteriori in modo indipendente; 4R 20, con motore Same 4 tempi a petrolio bicilindrico, 20 cavalli di potenza, raffreddamento ad aria aspirata, 4 marce avanti + 3 retro e guida reversibile.

1952, arriva la doppia trazione

Nel 1952 è la volta del Same DA 25, il primo trattore a quattro ruote motrici, dotato di un motore Same diesel bicilindrico da 25 cavalli, raffreddato ad aria, cambio sempre 4 marce avanti e 3 retro. Dal 1953 al 1956 è la volta del DA 12, equipaggiato con motore Same diesel monocilindrico da 12,5 cv, raffreddato ad aria, cambio 4 marce avanti + 3 retro. Nel 1957 segue il DA 30, con motore Same bicilindrico, 34 cv, raffreddato ad aria, cambio 6 marce avanti e 1 retro. Chiaramente questi sono solo alcuni dei modelli che compongono la Serie DA, che per Same rappresentò una vera evoluzione verso potenze superiori.

Nel 1959 Same pensa anche al vigneto-frutteto e propone il Sametto 120, con motore Same diesel monocilindrico da 21 hp, raffreddato ad aria, 5 marce avanti e 1 retro, disponibile a 2 e 4 ruote motrici. Sempre nel 1959 è la volta del 240, con motore Same bicilindrico da 42 cv, raffreddato ad aria, 5 marce avanti + 1 retro, dotato di stazione automatica di controllo, ovvero controllo dello sforzo sui due bracci inferiori dell’attacco a tre punti.

Il modello successivo è il Puledro, del 1961, con motore Same bicilindrico da 35 cv, raffreddato ad aria, 6 marce avanti + 2 retro, seguito da un 480 DT preserie Ariete: siamo nel 1963-64, il motore è un Same a 4 cilindri da 82 cavalli, il cambio ha 5 marce avanti + 1 retro, disponibile a 2 e 4 ruote motrici, per una velocità massima di 30,8 km/h.

Nel 1964 inizia invece l’era dei motori a V, rappresentata da un 450 V con motore Same a 4 cilindri a V, appunto, da 45 cv, raffreddato ad aria, 5 marce avanti + 2 retromarce.

1963, spazio all’autocarro

Una parentesi particolare è poi quella rappresentata dal Samecar Industriale Toro, del 1963, progettato non solo per l’agricoltura, con motore Same bicilindrico da 45 cv, raffreddato ad aria, 6 marce avanti e 2 retro, velocità 38 km/h, e dal Samecar Elefante, del 1965, con motore Same 8 cilindri a V, ben 178 cavalli di potenza, raffreddato ad aria, 16 marce avanti + 8 retro con superriduttore, 62 km/h di velocità. Arriviamo così al 1966, anno del Centauro, con motore Same 4 cilindri a V, raffreddato ad aria, 55 cavalli, 8 marce avanti + 4 retro. Chiudono la serie l’Ariete, nel 1968, restyling di un modello di successo, motore Same 4 cilindri, 85 cv, raffreddato ad aria, 8 marce avanti + 4 retro, il Saturno 80, del 1972, sempre doppia trazione, che segna il ritorno del motore in linea, un Same 4 cilindri da 78 cv, raffreddato ad aria, 8 marce avanti + 4 retro, e infine il Delfino 35, il piccolo Same per la famiglia contadina, con motore bicilindrico da 34 cavalli, raffreddato ad aria, 6 marce avanti e 2 retro.

Questo breve excursus non può ovviamente essere esaustivo, per cui si consiglia agli interessati di prenotare una visita andando sul sito archiviostorico.sdfgroup.com

Un giorno al museo Same - Ultima modifica: 2022-07-19T10:39:16+02:00 da Francesco Bartolozzi

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