Un nuovo libro sulla fienagione

A colloquio con Lorenzo Benvenuti, autore di “La fienagione”, nuova produzione a marchio Edagricole in uscita nel mese di marzo

È programmata per il mese di marzo l’uscita del libro a marchio Edagricole su “La Fienagione – Principi, sistemi, macchine e impianti” di Lorenzo Benvenuti, collaboratore storico delle nostre riviste, componente del comitato tecnico-scientifico di Nova Agricoltura e direttore tecnico di Macchine Agricole, Tecniche Nuove. Il libro, ricco di immagini, tabelle e grafici che guidano il lettore nella lettura e nella consultazione, è diviso in due parti.

Una prima sezione propone una sintetica disamina sulla diffusione delle risorse foraggere, cioè dei prati, dei pascoli e degli erbai, nel nostro paese; un rapido inquadramento botanico e agronomico delle principali foraggere coltivate, che aiuta a comprendere le differenze agronomiche fra le poacee (cioè quelle che fino a pochi anni fa i botanici definivano graminacee) e le fabacee (cioè le ex leguminose) e, all’interno di queste due grandi famiglie botaniche, la valenza delle specie più comuni. L’analisi delle caratteristiche botaniche delle diverse specie esaminate, seppur concisa, consente di comprendere perché è necessario applicare diverse strategie di fienagione. Questa prima sezione si chiude proponendo gli elementi per valutare il contributo del prato alla sostenibilità e in particolare gli effetti sull’incremento della sostanza organica e il carbon-sink.

Per preservare la qualità del foraggio è necessario ridurne la permanenza sul campo completando il processo di conservazione in azienda

La seconda parte del libro, la più ampia, è interamente dedicata alla fienagione sul campo e in azienda. Inizia col prendere in esame come si svolge il processo evaporativo sul campo e procede esaminando per ciascuna operazione di campo le esigenze di meccanizzazione e le caratteristiche tecnologiche delle attrezzature impiegabili. In particolare, vi sono rappresentate sia le tecniche di fienagione consolidate sia quelle alternative, basate su una riduzione degli interventi sul campo e il completamento del processo di trasformazione del foraggio nel centro aziendale. Sono ovviamente esaminati nel dettaglio i diversi sistemi di conservazione per essiccazione, quali la ventilazione artificiale, l’essiccazione forzata, la disidratazione e quelli per insilamento. Il libro, inoltre, illustra anche le peculiarità della fienagione in collina e in montagna, individuando le scelte che consentono di garantire sicurezza e produttività al lavoro umano. Vi è un esame di quelli che potranno essere, e in parte già sono, gli sviluppi del comparto sul medio periodo e in particolare le innovazioni connesse con l’agricoltura di precisione. Proprio in questo ambito si attendono gli sviluppi più interessanti.

Infine, il libro propone un’appendice dove si forniscono gli elementi tecnici per progettare un impianto per la ventilazione del foraggio sfuso e del silo orizzontale.

L’attuale tendenza è quella di realizzare attrezzature per la fase di campo della fienagione dotate di grande capacità di lavoro

Lorenzo Benvenuti, innanzitutto perché un libro sulla fienagione?

La fienagione da un punto di vista editoriale è stata molto trascurata: nel panorama italiano, infatti, un libro su questo tema non veniva proposto da oltre trent’anni. Anche a livello universitario non sempre viene data l’importanza che secondo me merita un così complesso processo di raccolta e conservazione. Se escludiamo le giornate dedicate negli ultimi quattro anni a questo importante tema da Nova Agricoltura, poche sono state le occasioni di dibattito e confronto sulle tecnologie e sui sistemi per la fienagione. Sollecitato dall’Editore, ci siamo così accordati per riempire un vuoto editoriale che andava assolutamente colmato. La fienagione è un processo complesso che si nutre di tecnologia, che chiede innovazione, che impegna la sapienza dell’agricoltore, che richiede lavoro e dedizione e anche un certo intuito. Era giunto il momento di trattare questo argomento in modo approfondito.

Un libro da leggere o da consultare?

Mi sono impegnato molto per renderlo scorrevole e consentirne quindi una lettura integrale. Si sa, però, che i libri dedicati a tecniche e tecnologie sono molto spesso fruiti per consultazione, cioè cercando di individuare all’interno il concetto, il dato, la relazione fra grandezze, o tutt’al più facendone una lettura solo per quelle parti di interesse. Il libro per come è strutturato e per come è scritto consente entrambi gli approcci, lasciando libero il lettore di utilizzarlo come meglio crede.

Concordo. Le due appendici, i riquadri e alcuni paragrafi di approfondimento sono ideati come un manuale operativo, cioè consentono all’utente di estrapolare specifiche conoscenze in modo diretto. Nel suo insieme però rimane un libro molto leggibile. Ora le chiedo, la fienagione di oggi e quella di trent’anni fa cos’hanno in comune?

Innanzitutto il prato, che è oggi come allora una grande ricchezza. Il prato merita tutta la nostra attenzione perché è l’insostituibile cerniera biologica fra la stalla e l’ambiente, perché protegge il suolo dall’erosione, ne migliora la fertilità, sequestra il carbonio ed è uno dei luoghi della biodiversità. La sua presenza qualifica il territorio e garantisce qualità alle produzioni zootecniche che vi insistono. Inoltre, le accomuna lo stesso bisogno di riuscire a portare in mangiatoia un foraggio fibroso di qualità. Svolgere bene la fienagione, scegliere i giusti strumenti, organizzare il lavoro, investire in processi di conservazione aziendali significa valorizzare la produzione del prato, rendere resiliente la propria produzione zootecnica, garantire il mantenimento del prato. Sotto il profilo della meccanizzazione, la fienagione di trent’anni fa ha in comune con quella di oggi la tipologia di gran parte delle attrezzature che, sebbene migliorate nel contenuto tecnologico, ricalcano architettura e funzionalità di quelle sviluppate negli anni Ottanta e Novanta.

Cos’è invece cambiato?

La dimensione delle macchine. Oggi tendiamo a un gigantismo senza precedenti, talvolta eccessivo per le nostre aziende. Tutte le principali case costruttrici hanno immesso sul mercato modelli che superano i 10-12 m di larghezza. Queste proposte, che possono apparire spropositate, almeno per la realtà foraggera italiana, sono al contempo una testimonianza della capacità di progettare attrezzature ben congegnate, dell’impiego di ottimi materiali, dello sviluppo di contenuti tecnologici per niente banali.

Le attrezzature da raccolta hanno subito negli ultimi anni interessanti evoluzioni

Un secondo aspetto è la velocità alla quale gran parte delle attrezzature può operare, che oggi è impressionante. Vedere sul campo una falciacondizionatrice di otto, nove metri che viaggia a 10-12 km/h, è oggi normale. Viaggiano veloci e lavorano molto bene grazie a come sono strutturate e ai dispositivi con le quali sono equipaggiate. Forse però le maggiori innovazioni si colgono sulle attrezzature per la raccolta del foraggio imballato, che consentono di “progettare” la balla a seconda delle caratteristiche fisiche e botaniche del foraggio e del destino al quale andrà incontro. Nuove sono anche alcune tecniche di fienagione, molto interessanti soprattutto per l’erba medica e lo stretto connubio fra fienagione in campo e completamento del processo evaporativo in impianti aziendali specializzati.

Accennava prima alla qualità dei foraggi: è un aspetto ancora importante? E soprattutto come va intesa la qualità di un foraggio?

La qualità va intesa come salubrità e come contenuto nutrizionale, due facce della stessa medaglia. Con la fienagione l’agricoltore cerca di salvaguardare la qualità del suo raccolto, ma difficilmente ci riesce nelle misure possibili. D’altra parte la fienagione è l’unico processo agricolo che prevede che la trasformazione del prodotto avvenga direttamente sul campo, anziché all’interno del centro aziendale, come accade per le granaglie. Ne consegue che l’andamento climatico, la reiterazione di alcune operazioni e il sistema di utilizzazione adottato generino perdite di valore nutritivo.

Per evitare tutto ciò è necessario analizzare le tecniche e gli strumenti disponibili in modo da individuare quelli più consoni per svolgere la fienagione, cioè quell’insieme di attività con le quali l’agricoltore provvede a raccogliere e rendere conservabile il foraggio. E io mi sono impegnato a realizzare questo obiettivo.

Un nuovo libro sulla fienagione - Ultima modifica: 2021-02-25T15:22:09+01:00 da Roberta Ponci

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