Lexion 7700 Terra Trac / La voce del padrone

Completamente rinnovata nel processo di trebbiatura, migliora le prestazioni senza penalizzare la qualità della granella. Filtri spesso sporchi e scaletta difficile da gestire sono i soli punti negativi

La Lexion 7700 Terra Trac protagonista del nostro test aziendale
Mille ore a trebbiare grano, mais e soia. Chiediamo a Graziano Aprili, contoterzista veronese, come si sta comportando la sua mietitrebbia ibrida di nuova generazione

Quattro anni fa, quando presentò le sue nuove Lexion a livello europeo, Claas parlò, riguardo alle macchine ibride, di Rivoluzione. Concetto forse un po’ estremo, ma che dà il senso del cambiamento profondo intercorso tra la precedente e l’attuale versione della celeberrima mietitrebbia tedesca. Battitore più grande, maggiori possibilità di regolazione, interventi nello scarico, nel sistema di protezione, nel controllo delle perdite e ovviamente sul motore: ce n’è effettivamente abbastanza per considerarla una macchina, se non del tutto nuova, quantomeno fortemente rinnovata.

Il caso veronese

Una delle prime ibride Lexion arrivate in Italia si è fermata nel Veronese, a Nogarole Rocca, a casa di un noto agromeccanico: Graziano Aprili, ormai stabilmente affiancato dal figlio Alessandro alla guida di un’azienda che punta fortemente sulle nuove tecnologie e l’agricoltura di precisione. La sua 7700, arrivata in piena estate 2020, ha all’attivo due campagne complete e la raccolta del mais 2020, per un totale di quasi mille ore di lavoro. I prodotti trattati sono quelli soliti per questo territorio: orzo, grano, mais e soia, sempre presente quando si punta verso Nordest. «È una bella macchina, che migliora in molti aspetti la serie precedente, comunque già valida», ci dice a botta calda Graziano Aprili.

Cos’è cambiato: raccolta e separazione

Vediamo allora, brevemente, le novità introdotte nel 2019, partendo dalla raccolta. «La cosa più interessante, a mio parere, è il sistema di raccolta dei sassi, che ora si vuota senza doversi infilare sotto al canale elevatore. Basta azionare una leva sul fianco, non si deve più infilare la mano per far uscire i residui leggeri». Al tempo stesso, il contoterzista fa notare la sostituzione delle catene di elevazione con cinghie. «Sono senz’altro meno rumorose, ma è presto per dire se saranno altrettanto affidabili nel tempo».

 

Gli interventi principali sono stati fatti a livello di sistema trebbiante. In primo luogo è stato aumentato il diametro dell’acceleratore, ora di 45 cm. Da esso il prodotto passa nel battitore, portato da 60 a 75 cm di diametro e dotato di una spranga a scomparsa, che a richiesta esce dal controbattitore e aiuta a sgranare i prodotti più difficili. Cambia anche il lanciatore, che indirizza il flusso ai rotori di separazione: il suo diametro è praticamente raddoppiato: da 38 a 60 cm, con un angolo più morbido tra lanciatore e rotori, per accelerare il transito e aumentare la produttività. Non a caso, in tutto questo cammino, il flusso scorre sempre sotto ai rulli, senza bruschi cambi di direzione. In questo modo, secondo il costruttore, si preserva meglio l’integrità della granella e contemporaneamente si risparmiano cavalli preziosi. In altre parole, pur producendo di più grazie all’aumento dei diametri, la nuova Lexion dovrebbe consumare meno della precedente. Ovviamente chiediamo subito conferma al proprietario.

 

«Senza dubbio il battitore più grande ha migliorato le prestazioni, soprattutto dal punto di vista qualitativo. Avendo un rotore più grande, infatti, si può fare la stessa produzione con meno giri. Noi, per esempio, lavoriamo attorno a 380 giri al minuto. La resa oraria resta quella di prima, ma scendono le rotture di granella, soprattutto sul mais. Inoltre la macchina prende meno colpi e gira in modo più fluido».

Un altro intervento che aiuta a migliorare la qualità del prodotto è la possibilità di sostituire la griglia del controbattitore, oltre alle sezioni del battitore. In tutto, è possibile cambiare il 40% della superficie senza smontare la macchina. «Quando si passa da grano a mais si possono sostituire tutte le griglie, usandone di specifiche per questo cereale. Una griglia più larga riduce i danni alle cariossidi oltre ad aumentare la produttività. Cambiare griglie e sezioni è molto semplice, soprattutto per chi, come noi, ha la versione cingolata. Basta infatti aprire due sportelli per sfilare sia le sezioni anteriori sia la grande griglia posteriore. Sui modelli con ruote, invece, si deve smontare quella di sinistra». Per finire, Aprili fa notare che ora le griglie si aprono e chiudono su due punti e non soltanto sul lato anteriore, come in precedenza: anche questo contribuisce a far rendere di più la macchina, in quanto, allargando le griglie davanti e dietro, si lascia scorrere più liberamente il prodotto.

Cos’è cambiato: pulizia e scarico

Non sono cambiati i rotori di separazione, che hanno sempre un diametro di 44 cm per una lunghezza di 4,2 metri e una velocità di rotazione tra 370 e 1.050 giri al minuto. La pulizia è affidata a un ventilatore Jet Stream da 6 stadi e agli scuotipaglia, per i quali è stato migliorato il sistema 4D: ora permette di lavorare su pendenze trasversali fino al 20% senza perdite di produzione, grazie all’accecamento dei rotori sul lato a valle e allo scaricamento della granella sulla parte a monte. Fino a quattro segmenti del rotore, inoltre, possono essere chiusi durante il lavoro tramite un motore idraulico. «La pulizia è rimasta abbastanza simile a quella della versione precedente, che era comunque già buona. Si sono invece ridotte le perdite, a nostro parere. Lo dimostrano alcuni campi che abbiamo seminato a soia e in cui non abbiamo notato grandi rigerminazioni di mais», commenta Aprili.

Interessante, secondo il contoterzista, la scelta di montare una telecamera nel canale elevatore della facchiniera: «In questo modo è possibile controllare costantemente il flusso. Inoltre la telecamera fornisce dei fermo-immagine in cui cerchia automaticamente sia la granella spezzata sia le impurità. Questo permette di regolare la macchina per ridurre le perdite, ma anche lo sporco nel cassone del cereale».

A proposito di serbatoio e scarico, dobbiamo segnalare una modifica al tubo: oltre a essere più lungo, tanto da permettere di tenere il carro a 12 metri dalla passata precedente, ha un sistema di fine scarico che consente lo svuotamento totale ed evita quindi perdite in campo. «In più alleggerisce il tubo stesso e quindi riduce i rischi di rotture. Una soluzione molto valida, a mio avviso. È anche possibile – continua Aprili – fermare una delle due coclee di scarico quando il carro è quasi pieno, in modo da dimezzare il prodotto travasato ed evitare tracimazioni». Meno azzeccata, secondo il contoterzista veneto, la cuffia finale del tubo: «È troppo larga, per cui, quando parte lo scarico, si rischia che un po’ di prodotto vada fuori dal carro. Credo che nelle nuove macchine montino cuffie più strette, proprio per questo motivo».

Distributore della paglia amico della minima lavorazione

Chiudiamo con la gestione della paglia, che nel caso di Aprili passa per la distribuzione radiale, assieme alla pula. «Il distributore lavora molto bene, copre l’intera larghezza della barra. È quanto serve a noi per fare agricoltura conservativa: se si semina su sodo o minima lavorazione è importante che pula o eventuale paglia siano distribuite nel modo più uniforme possibile e soprattutto che non vi siano accumuli in alcuna zona del campo. Rispetto alla versione precedente, Claas ha migliorato il separatore tra i due rotori di distribuzione. Sulle vecchie Lexion c’era uno spazio in cui la paglia o peggio ancora i tutoli di mais potevano incastrarsi e danneggiare i sensori. Ora sono stati messi dei separatori del flusso che impediscono ogni accumulo».

Motore, trasmissione e postazione di guida

Le nuove mietitrebbie Claas montano anche un nuovo motore, che nel caso della 7700 è un Man D26 da 12,4 litri, per una potenza massima di 529 cavalli (404 kW), gestiti dal Dynamic Power, un sistema elettronico che adegua la potenza all’effettivo bisogno delle diverse fasi di lavoro. Per esempio, su strada la macchina raggiunge i 40 orari con soli 1600 giri. Variabile anche la potenza impiegata durante lo scarico del prodotto, una delle attività più energivore.

«I cavalli sono più che sufficienti per le nostre esigenze. Anzi, con le barre che utilizziamo, potremmo quasi andare al doppio della velocità». Gli Aprili montano testate piuttosto piccole, per una macchina da oltre 500 cavalli: nove file con spannocchiatore per il mais, 7,7 metri per grano e soia. «Quest’ultima soprattutto ci limita un po’. Era la barra della vecchia Lexion, ma con questa potremmo usare tranquillamente una 9 metri, come anche una 10 file da mais. Penso che per una delle prossime campagne faremo il cambio». Così com’è allestita, la 7700 di Aprili ha comunque eccellenti performance: «Lavoriamo a circa 5 km orari con il grano, se è in buone condizioni, mentre su mais si sfiorano gli 8 orari».

Secondo Claas il Dynamic Power consente di ridurre i consumi fino al 10%. Il proprietario conferma che l’impressione è, effettivamente, quella di una mietitrebbia con meno esigenze in fatto di gasolio: «In condizioni normali non si va molto sopra i 40 litri orari, ma se sono in azione lo spannocchiatore o il trinciapaglia, chiaramente, il fabbisogno è maggiore. Rispetto al Caterpillar della serie precedente, il Man mi sembra meno esigente; tuttavia qui serve anche l’urea, che ora ha un costo non indifferente, per cui non saprei quanto davvero si risparmi rispetto al passato».

Per quanto riguarda la trasmissione, non possiamo fare a meno di spendere due parole sulla cingolatura Terratrac, vanto di Claas per efficacia nel preservare il terreno e nell’assicurare un buon comfort di lavoro. «Credo che i cingoli siano migliorati nelle sospensioni, che comunque erano già di buon livello. Certamente garantiscono un ottimo galleggiamento e anche condizioni di lavoro confortevoli. Inoltre, come ho detto in precedenza, ci favoriscono quando si deve lavorare attorno al rotore».

L’accenno alle condizioni di lavoro porta a occuparci della cabina, rimasta sostanzialmente invariata ma, secondo Aprili, di alto livello. «Abbiamo una buona insonorizzazione e un ottimo isolamento dalla polvere. Anche il climatizzatore è efficiente e silenzioso. Vi sono stati alcuni interventi nei comandi: ora si possono regolare molte più funzioni dal bracciolo, tramite un controllo a rotella che permette di muoversi nel computer». Il Cebis, storico sistema gestionale di Claas, può essere impostato in due o tre modi diversi, fa notare il contoterzista veronese. «Si può lavorare con la leva o con i tasti del touch screen o ancora attraverso dei tasti che ricordano quelli dell’automobile, posti sul bracciolo».

Pregi e difetti

Lasciamo Nogarole Rocca facendo una panoramica sui pro e contro della nuova Lexion, nella visione del suo proprietario. «Le cose migliori sono state fatte sicuramente sul reparto di trebbiatura, con il nuovo battitore e i miglioramenti alle griglie. Ci sono poi anche piccole cose, come l’accesso al motore, reso più comodo e sicuro, e la telecamera sulla facchiniera di cui ho già parlato prima».

Graziani Aprili con il figlio Alessandro

Pochi, a questo punto, gli aspetti da migliorare. Pochi e marginali, soprattutto. «Come prima cosa segnalo che il filtro tende a sporcarsi, mentre i radiatori, pur essendo orizzontali, restano molto più puliti. Ci vorrebbe, a mio avviso, un sistema di pulizia automatica per il filtro dell’aria. C’è poi la questione della scaletta: non è sufficiente girarla di lato, bisogna piegarla anche soltanto per lavorare in campo. Capisco quando si fanno i trasferimenti, ma doverla chiudere ogni volta che si sale e scende dalla mietitrebbia in campagna, è scomodo». Per finire, Graziano Aprili segnala che la sterzata è un po’ limitata dalla dimensione degli pneumatici posteriori. «È un limite oggettivo dovuto alla larghezza delle ruote, tuttavia la manovrabilità ne risente». La macchina, in due campagne e mezza, non ha avuto guasti, se non la rottura di un paio di cinghie per sovraccarico. L’assistenza è però intervenuta due volte per interventi migliorativi: «Hanno modificato qualcosa sul rotore e saldato alcuni rinforzi, presumo per evitare rischi di rotture».

Nel complesso, la Lexion 7700 soddisfa quasi al 100% il proprietario, che, da esperto qual è, ne mette in luce i pochissimi difetti. Più che controbilanciati da una produzione aumentata e soprattutto da una miglior qualità sia del lavoro sia del prodotto finale. Che è poi quel che conta.


Pagellina

Produttività 7: Buona capacità di lavoro sia su cereali vernini sia sul mais. Farebbe meglio, probabilmente, con testate più grandi

Prestazioni 7,5: Motore mai in affanno, ottima trasmissione con cingoli migliorati nel sistema di sospensioni, idem il sistema trebbiante

Taglio e raccolta 7: Alcuni interventi al canale elevatore – vedi lo scarico dei sassi, per esempio – hanno reso la gestione della macchina più semplice. Vedremo se le cinghie del canale elevatore reggeranno nel tempo

Sistema trebbiante 7,5: Rotore e lanciatore più grandi uguale migliori prestazioni, sia sotto l’aspetto qualitativo, sia quantitativo

Pulizia 7: Migliorata rispetto alla versione precedente, secondo il proprietario

Elettronica 7: Cebis sempre molto valido e ora ancor più semplice da gestire

Affidabilità 6,5: Nessun guasto (a esclusione di due cinghie) ma qualche intervento di richiamo nelle prime mille ore di lavoro

Condizioni di lavoro 6,5: Ottimo climatizzatore, insonorizzazione molto buona. L’unica pecca è, alla fine, la gestione della scaletta, che fa perdere tempo e pazienza

Estetica 7: Classica linea delle ultime Lexion, sicuramente piacevole

Versatilità 7: Davvero le ibride sono più adatte ai cereali vernini che al mais? Con le ultime Lexion, le cose stanno cambiando

Cosa va

- Importanti miglioramenti nel sistema di separazione primario

- Buon controllo su rotture, perdite e pulizia

- Nuovo sistema di raccolta dei sassi ben progettato e facile da vuotare

Cosa non va

- Manovrabilità leggermente penalizzata dalla gommatura larga

- Il filtro dell’aria tende a sporcarsi di frequente

- Gestione della scaletta scomoda, soprattutto in campo

- Cuffia dello scarico troppo larga

 

 

Lexion 7700 Terra Trac / La voce del padrone - Ultima modifica: 2023-03-01T15:00:00+01:00 da Ottavio Repetti

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