Dieci Agri Max Power X2 – La rivoluzione scende in campo

La nuova gamma di telescopici Dieci è stata definita rivoluzionaria dal suo creatore. Dalla trasmissione alla gestione della potenza, le innovazioni non mancano. Lo abbiamo messo alla prova in un'azienda zootecnica

Agrimax Power X2 50.8 durante il test
Test con benna e forche per il modello 50.8. E poi, per provare le sospensioni e il cambio, ci siamo fatti anche un giro per capezzagne. Scoprendo che...

Highlights

⇒ Gamma composta da tre modelli, i più potenti del listino Dieci

⇒ Cambio a variazione continua con una componente meccanica per alte prestazioni

⇒ Sospensioni sull’assale anteriore, con blocco automatico di quello posteriore

⇒ Ripartitore di potenza tra braccio e trasmissione con quattro modalità di lavoro

⇒ Braccio con fine corsa rallentato per lavorare in serenità e sicurezza

⇒ Doppia ventola viscostatica reversibile e doppio circuito idraulico

⇒ Motore Fpt da 4,5 litri per 170 cavalli di potenza massima


C’è la nuova trasmissione a variazione continua, per la prima volta su un telescopico, c’è un’esclusiva ripartizione dinamica della potenza tra braccio e trasmissione, ci sono le sospensioni sull’assale anteriore a controllo elettronico, che possono anche livellare il mezzo in pendenza. C’è tanto di interessante e innovativo, insomma, nell’Agrimax Power X2 di Dieci, che arriva proprio in questi giorni sul mercato, dopo essere stato presentato nel 2019 ad Hannover, in anteprima, e poi nuovamente all’ultima Eima. Prototipi, tuttavia: il primo per cominciare a testare il comportamento in campo, o meglio sul piazzale. Il secondo per affinare i test e sistemare gli ultimi dettagli. Ma da qualche settimana, come ci conferma il responsabile di progetto Paolo Fontana, le prime macchine stanno lasciando il sito produttivo di Montecchio, laddove ha sede l’azienda. È insomma arrivato il momento per verificare come si comporta il nuovo top di gamma con una bella prova in campo.

Sotto la lente

Partiamo, alle solite, da una visione d’insieme.

Profilo

La gamma occupa il primo posto, per le prestazioni, nell’intero listino Dieci. È composta da tre modelli: 50.8 (oggetto del test), 60.9 e 65.8. Dove i numeri indicano, alle solite, la portata in quintali e l’altezza di sollevamento in metri. A rendere particolare Agrimax Power X2 sono però le scelte in materia di gestione della potenza, ammortizzamento e soprattutto trasmissione. Grazie a esse, abbiamo un perfetto telescopico agricolo, in grado di fare sia movimentazioni impegnative, vista la pompa da 100 cc e le prestazioni superiori del 35% rispetto a un telescopico di pari categoria, sia trasporti su lunghi tratti, grazie appunto al cambio Cvt e al traino, che arriva fino a 30 tonnellate. Una macchina perfettamente equipaggiata, molto attenta al comfort di lavoro, con un’elettronica che interessa ogni settore e allevia l’operatore da diversi impegni.

Motore

Dieci gioca in casa e sceglie Fpt: sotto al cofano troviamo un 4,5 litri a quattro cilindri, con Scr, che produce 170 cavalli di potenza (125 kW). La gestione è totalmente elettronica, come elettronica è la ripartizione tra trasmissione e braccio. L’operatore può scegliere fra quattro modalità la combinazione più adatta alle proprie esigenze. La prima è quella bilanciata, seguono la funzione Eco (trasporto), Loader (priorità al braccio) e Creeper (potenza idraulica costante e regime fisso). In sostanza, il Power Management assegna più cavalli ora alla trasmissione, ora al braccio, a seconda delle contingenze. In questo modo si hanno prestazioni altrimenti ottenibili soltanto con potenze totali ben superiori. Segnaliamo anche la ventola viscostatica, che fa risparmiare gasolio e aiuta nella rigenerazione del Fap.

Trasmissione

Eccoci alla novità principale della macchina. Il Modulo, in sigla Hvt-1, fa parte della gamma Hvt di Dana e in questa fascia di potenza (fino a 130 kW) è stato sviluppato in collaborazione proprio con Dieci. Che, di conseguenza, al momento è l’unico a poterlo montare su un telescopico.
Si tratta di un cambio a variazione continua in cui un elemento meccanico garantisce potenza ad alta efficienza, mentre una deviazione idraulica, che passa per una pompa e un motore, provvede alla variazione di velocità. La potenza si combina poi in un epicicloidale per arrivare infine alle ruote. Risultato: progressione fluida e senza strappi da 0 a 50 km orari (velocità record, fanno notare in Dieci) e nessun riscontro del cambio marcia tra prima e seconda gamma, che avviene attorno ai 18 orari. Come corollario – ma è un corollario pesante – abbiamo consumi ridotti del 10% durante la movimentazione di materiali (ciclo a Y) e del 12% nei trasferimenti a velocità massima. Su strada Agrimax Power X2 può trainare carri fino a 30 tonnellate, grazie anche a un impianto di freni del tutto rivisto: l’assale – fornito sempre da Dana – presenta quattro pacchi di dischi dei freni in carbonio, a bagno d’olio, per garantire sicurezza anche in condizioni di trasporto estreme.
Aggiungiamo poi, come sempre, le classiche tre modalità di guida presenti su questo tipo di mezzi, con riallineamento automatico delle ruote.

Sospensioni

Le trattiamo a parte perché c’è parecchio da dire. In primo luogo, ci sono: e su un telescopico non è da tutti. Ma ci interessa soprattutto la soluzione scelta per la gestione degli assali anteriore e posteriore. Il primo è fissato al telaio tramite una culla dotata di due ammortizzatori idraulici bloccabili, il secondo tramite un cilindro idraulico che assicura l’oscillazione trasversale del ponte.

L’assale sospeso si attiva oltre i 4 km orari, senza carico sul braccio e a braccio rientrato. A quel punto il cilindro posteriore si irrigidisce automaticamente, per evitare che un eventuale carico trainato modifichi l’assetto della macchina, per esempio durante le frenate. Nello stesso momento, si attivano gli accumulatori di azoto collegati alle sospensioni anteriori, che ammortizzano gli urti subiti dalla macchina. Grazie a questo sistema è anche possibile il livellamento laterale del telescopico, per lavorare in sicurezza su pendenze trasversali. L’intero dispositivo, chiamato Axle Absorbing System, è in attesa di brevetto.

Braccio

In questa fiera delle novità, rischia di essere la componente più normale. Ma ciò nonostante c’è parecchio da dire anche su di esso. Per cominciare, ha prestazioni di riguardo, grazie al Power Management. Per esempio, nel ciclo a Y riduce i tempi di esecuzione del 20% rispetto a un Agrimax standard, con l’alzata in 8,7 secondi e lo sfilo in 7,3. È inoltre dotato di un automatismo (High Tech Boom) che rallenta il movimento nella fase finale dello sfilo e del sollevamento (non dell’abbassamento, però): il braccio non prende colpi e l’operatore nemmeno. Ancora per il comfort, ma anche per la sicurezza, ha il compensatore di oscillazioni, che prende il nome di Easy Ride System. E che abbinato alle sospensioni sul ponte anteriore e sulla cabina (Zero Shock System, con quattro punto di assorbimento delle vibrazioni), dovrebbe assicurare eccellenti condizioni di lavoro sempre, qualsiasi siano il terreno e le condizioni operative.
Ci sono poi tre interessanti automatismi che Dieci ha voluto installare sul suo Agrimax: Shake, Wall e Memory. Ovvero scuotimento, salita in verticale e memoria di posizione. La prima automatizza lo scuotimento della benna per rovesciare più facilmente il carico, la seconda alza il braccio e contemporaneamente lo sfila per restare parallela a una parete verticale, la terza è per l’appunto una memoria di posizione, che riporta rapidamente il braccio all’altezza registrata in precedenza.

Sul terreno

Per provare adeguatamente l’Agrimax Power X2 abbiamo allestito, grazie alla collaborazione di Dieci, un doppio test: benna per inerti, usata per movimentare letame, e forche per impilare rotoballe. Abbiamo inoltre provato la macchina in trasferimento su capezzagna sconnessa, per valutare la risposta delle sospensioni, e infine abbiamo anche usato le tre funzioni automatiche del braccio.

Partiamo dalle prestazioni: il Power Management è effettivamente efficace nel ripartire la potenza tra avanzamento e braccio e quest’ultimo si dimostra reattivo e pronto nei movimenti, ma anche veloce nel ciclo di sollevamento e sfilo. La presenza di un distributore flow sharing permette di eseguire più movimenti in contemporanea, senza che essi rallentino troppo. È insomma un braccio che si manovra bene e rapidamente. Abbiamo riscontrato un ritardo di risposta soltanto nel rientro dello sfilo. Siccome ci si abitua bene con il resto dei movimenti, è fastidioso, anche se, immaginiamo, necessario.
E la trasmissione? Va bene, ci mancherebbe. Fluida, senza strappi, molto reattiva. L’inversore, fluido e rapido, è collocato, di serie, soltanto sulla leva del braccio, dove troviamo anche alzata, sfilo e brandeggio della benna. I tasti degli automatismi, inizialmente piazzati quasi dietro al sedile, saranno probabilmente spostati a fianco del tastierino delle impostazioni dello sterzo. Scelta indovinata, secondo noi. A proposito di automatismi, sia lo Shake sia la salita in parallelo alla parete funzionano bene e possono essere utili in diverse occasioni. Per esempio, quando si impilano le balle in cascina, ma anche per fare lavori vicino a una parete (con cestello e tutte le abilitazioni del caso, chiaramente).

Parliamo anche di cabina. Non è enorme, ma per un telescopico è nella media. Ci sembra ben ammortizzata e anche ben organizzata. Del resto, è griffata Giugiaro. Il display, largo e non troppo alto, non è invadente ed è messo nella giusta posizione per essere consultato facilmente. Al suo interno c’è tutta la gestione dell’Agrimax, dalla scelta della modalità di lavoro alla gestione della macchina in generale. Si possono memorizzare i giri motore, cambiare le impostazioni, visualizzare le informazioni fornite da tre telecamere (sul braccio, laterale e posteriore). Anche senza telecamere, la visibilità è più che accettabile, per un mezzo di questo tipo. Non male nemmeno l’insonorizzazione: Dieci dichiara 72 decibel in cabina e in effetti si sentono (anzi, non si sentono). Non abbiamo potuto provare, purtroppo, il climatizzatore, il clima della giornata era ideale e sarebbe stato impossibile valutarne l’efficienza.

Chiudiamo allora con il test di trasferimento e di maneggevolezza. Su capezzagna l’Agrimax vola: le sospensioni – tutte insieme – fanno il loro lavoro e si viaggia a 20 orari senza saltar fuori dalla cabina. Quanto alla maneggevolezza, è quel che ci si aspetta. Con le quattro ruote sterzanti la macchina gira in pochissimo spazio e lo sterzo morbido fa il resto: manovre complicate si eseguono in pochi secondi. C’è anche questo, crediamo, nei bei risultati sui cicli di lavoro a Y. Meno tempo si perde, prima si finisce.


Promossi e rimandati

↑ Cambio a variazione continua efficiente e semplice: Promosso

↑ Sospensioni molto valide su terreno sconnesso: Promosse

↑ Quattro modalità di lavoro per ogni esigenza: Promosse

↓ Il rientro del braccio si aziona con ritardo: Rimandato

↓ - Sportello "lamieroso", chiuderlo non fa un bell’effetto: Rimandato

Da sinistra, Paolo Fontana e Giovanni Cassinadri, di Dieci
Dieci Agri Max Power X2 – La rivoluzione scende in campo - Ultima modifica: 2023-03-21T10:53:02+01:00 da Ottavio Repetti

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