La Bestia si sporca le ruote

Prima uscita ufficiale del Valtra Q a Parma, per la presentazione a un ristretto gruppo di concessionari e clienti. Siamo andati a vedere come si comporta in mezzo al campo

Han deciso di ribattezzarlo "La Bestia": scelta comunicativa azzeccata, dal momento che si vuol dare l’immagine di una macchina cattiva, inarrestabile, ribelle. In realtà, ribelle non lo è per nulla: anzi il nuovo Valtra Q, garantisce chi l’ha provato, si guida che è un piacere: sedile extra-comfort, sterzo generoso, cambio a variazione continua fresco di aggiornamento. Fatto sta che la suggestione funziona e fa venir voglia di domarla, questa Bestia, e magari anche di portarsela a casa.

L’ultimo nato del marchio finlandese è allora destinato a ripetere i successi delle serie più fortunate, come la N o la sempiterna T? Lo vedremo con la prossima stagione. Per ora, tocca accontentarsi delle prime macchine dimostrative, arrivate sul suolo italico grazie a Eima e qui restate per una settimana di test in campo a cui sono stati invitati i clienti storici del marchio, oltre ad alcuni giornalisti. Tra essi, anche noi di Macchine e Motori, che abbiamo così potuto vedere, tra i primi in Italia, il nuovo Q mettere le ruote nel fango.

Nuova generazione

«Avevamo bisogno di un trattore che si collocasse tra la serie T e la S», ripetono in coro gli uomini di Valtra Italia. In altre parole, una macchina di nuovo segmento: più pesante del T, non così pesante come gli S, trattori di alta potenza a tutti gli effetti. La serie Q potremmo definirla invece di potenza medio-alta. In ogni caso, assai in linea con le necessità dell’agricoltura italiana.

Anche Valtra, insomma, si pone nel solco già tracciato dagli altri due marchi del gruppo Agco: iniziò Massey Ferguson, con i suoi 8S, seguito la scorsa estate da Fendt, che ha rinnovato la serie 700, dandole una robusta iniezione di quintali e potenza. A queste due gamme, la Q di Valtra assomiglia indiscutibilmente, ma ciò non significa che sia lo stesso trattore con altri colori (tanti colori peraltro, in omaggio all’ormai consolidata filosofia del Valtra Unlimited). Tutt’altro: il Q è un Valtra e come tale si distingue nettamente sia dagli 8S, con i quali non condivide la radicalità di alcune soluzioni estetico-funzionali, sia dai Fendt 700, che beneficiano di un motore tutto loro, sebbene prodotto dalla finlandese Agco Power (ex Sisu).

Motore Agco Power da 7,4 litri, con turbocompressore a geometria fissa

Vediamo allora quali sono gli aspetti comuni alle tre gamme. Il motore, in primo luogo, è lo stesso per Valtra e MF: il 7,4 litri, per l’appunto Agco Power, con potenze, per la serie Q, comprese tra 230 e 305 cavalli e coppia massima da 1.000 a 1.280 Nm. Unica per tutti e tre i marchi, invece, la trasmissione: Ml 260, vale a dire la Vario di Fendt, che tuttavia sui 700 monta la Vario Drive a doppia pompa idraulica. Il cambio, che per Massey Ferguson si chiama Dyna VT, sul Valtra Q diventa Agco CVT e rappresenta l’unica opzione possibile. È stato semplificato rispetto al passato e ora ha soltanto due gamme: A e B, ovvero lavoro e trasporto, con la prima che si ferma a 28 km orari e la seconda che, al pari della A, parte dagli 0 orari per arrivare però a quota 53.

Bracciolo multifunzione Smart Touch, ormai un classico per i clienti Valtra

Raggiunti a soli 1.650 giri motore, grazie anche al riduttore di calo dei giri, che con il nuovo software gestionale è diventato un cursore virtuale sullo schermo Smart Touch. Scorrendolo verso il lato trasmissione, si attiva progressivamente una modalità Eco che riduce un po’ la reattività ma fa risparmiare gasolio. Lasciato sul lato del motore, rende il trattore più brioso e favorisce l’impiego di potenza meccanica rispetto a quella idraulica.

Impianto idraulico come sempre ricco e con elevata portata: 200 litri, secondo scheda tecnica

Oltre alla trasmissione, anche l’idraulica accomuna in larga parte i tre marchi, con una pompa da 200 litri al minuto e un’ampia disponibilità di distributori posteriori e ventrali. Sarebbe però sbagliato concludere che siamo di fronte a tre versioni dello stesso trattore, in quanto ormai elettronica e gestione della potenza e della trasmissione contano almeno quanto le componenti hardware e se queste ultime sono comuni, sulla parte software ogni marchio fa invece storia a sé.

Sebbene molti componenti siano comuni anche a Massey Ferguson e Fendt, i software di gestione sulla sierie Q sono interamente Valtra

Così sui Valtra Q troviamo un sistema gestionale per cambio e motore, ma anche per le impostazioni della macchina, sviluppato in Finlandia. È contenuto nell’ormai collaudato bracciolo Smart Touch, che raggruppa display a sfioramento posto sulla sommità, avveniristica leva del cambio con tasti per sollevatore, distributori, autoguida e via elencando, joystick per i servizi idraulici e molto altro ancora.

In campo

Se è il software a fare la differenza, allora il Valtra Q non assomiglia a nessun altro trattore. Se non, forse, ai T, da cui prende diverse soluzioni, pur incrementandone cavalli e prestazioni. E rispetto ai T aumentano anche il passo – 3,05 metri – e il peso, che sfiora le 10 tonnellate a vuoto e le supera quando è completo di olio e gasolio.

Test in campo con erpice Alpego, su terreno fortemente bagnato

Approfittando della settimana di presentazioni svoltasi a Parma abbiamo visto lavorare, sebbene in condizioni davvero difficili, causa pioggia recente, il Q305, in doppio allestimento: con un erpice rotante Alpego da 5 metri e con un Karat 10, preparatore combinato della Lemken da 12 metri di lunghezza. Attrezzi a loro modo impegnativi, anche se su fronti diversi: ingordo di cavalli alla Pto il primo, sfidante sul piano dell’aderenza e del traino il secondo. Con entrambi, i Valtra Q hanno fatto bella figura, avanzando a 3,5 km con l’erpice e attorno ai 6 orari con il preparatore. Il peso si fa sentire, insomma. Soprattutto quando il Lemken affonda le ancore nel terreno argilloso – e bagnato – della pianura Padana di fine novembre.

Sebbene molti componenti siano comuni anche a Massey Ferguson e Fendt, i software di gestione sulla sierie Q sono interamente Valtra

Lo stesso vale per il passo, che conferisce una stabilità davvero notevole, anche nelle fasi di trasferimento. Lo aiutano, in questo, le sospensioni ad aria Aires, che sono un’esclusiva di Valtra: ammortizzate ad aria, sono insensibili al cambio di temperatura e sospettiamo che sia stato questo l’argomento principe per la loro adozione su un trattore che d’inverno lavora con 20 e passa sotto zero.

Tra le cose che ci sono piaciute segnaliamo intanto la trasmissione, che non cede mai sotto sforzo ma al limite fa pattinare le ruote. In cabina abbiamo comandi ormai consueti per i Valtra: uno Smart Touch ben organizzato e mediamente intuitivo e una cloche multifunzioni non semplicissima al primo impatto ma che gli utenti Valtra conoscono già bene. La visibilità è nella media, ma non tra le migliori della categoria. Lo stesso vale per lo spazio in cabina: l’operatore sta bene se è da solo, con a fianco l’istruttore si comincia ad avvertire un certo senso di affollamento.

Cabina elegante e ben organizzata, ma che non spicca per dimensione

Eccellente, per finire, la possibilità di ruotare la postazione di guida grazie al volante reversibile: una caratteristica di Valtra replicata anche su questa nuova gamma. Perché la serie Q apre un nuovo segmento, come dice chiaramente il suo direttore vendite Matteo Tarabini, ma alla sua personalità, Valtra non rinuncia di certo. Soprattutto, dopo un anno d’oro come il 2022, che ha visto crescere per l’ennesima volta fatturato e immatricolazioni.

Nella linea e nelle finiture la serie Q è indiscutibilmente "Valtra"

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La Bestia si sporca le ruote - Ultima modifica: 2022-12-07T08:43:25+01:00 da Francesco Bartolozzi

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