Oxir, trattamenti all’ozono nel nome della sostenibilità

In occasione di Eima MET e G.R. Gamberini hanno presentato la versione definitiva della macchina progettata per effettuare trattamenti all’ozono in vigneto e frutteto

In anteprima mondiale durante l’ultima edizione di Eima International le bolognesi G.R. Gamberini e MET, dopo due anni di sperimentazioni nell’ambito del progetto europeo Oxir, hanno presentato la versione definitiva della tecnologia che sfrutta il potere igienizzante dell’ozono.

Una soluzione all’avanguardia nata per ridurre l’utilizzo della chimica nella lotta ai parassiti e alle infezioni e portare l’agricoltura a un nuovo livello di sostenibilità e sicurezza. La macchina, progettata per effettuare trattamenti in vigneto e frutteto, consente di ottenere un residuo zero sul terreno, nei frutti e nelle falde. Rappresenta pertanto la sintesi dell’esperienza costruttiva di G.R. Gamberini specializzato in atomizzatori e impolveratrici e della conoscenza e della competenza di MET nel settore dei generatori a ozono. Un traguardo raggiunto anche grazie alla collaborazione di diverse aziende italiane che attraverso test e prove hanno saputo orientare, disegno dopo disegno, l’attività dei progettisti fino al raggiungimento dell’assetto definitivo.

Un prodotto top di gamma

A presentare le principali caratteristiche tecniche della macchina ci ha pensato Federico Ponti presidente di Met. «La macchina, destinata al mercato nazionale e internazionale e presto omologata dall’Enama per la circolazione stradale, si afferma per importanti caratteristiche tecniche e per prestazioni che al momento non conoscono concorrenza – ha esordito Ponti –. Ha dimensioni estremamente compatte che non ostacolano con l’agilità di manovra tra i filari del vigneto e del frutteto grazie a due super ruote che garantiscono un buon livello di galleggiamento sia su terreni pianeggianti che in dolce collina, mentre per i terreni più impervi e scoscesi occorrerà attendere gli upgrade successivi già in fase di studio. È dotata di un serbatoio in acciaio inox, con capacità di 1.800 litri, al suo interno invece un rivestimento in materiale tecnico di ultima generazione mantiene la temperatura dell’acqua bassa, mantenendo l’ottimale concentrazione di ozono. La componentistica si avvale di elementi di altissima gamma come il potentissimo generatore di corrente e la pompa elettrica ad alta capacità. A questi elementi si aggiunge tutta la perizia e l’esperienza di G.R. Gamberini e, in particolar modo, la progettazione del sistema diffusore che, convogliando l’aria, movimenta la foglia facendo meglio penetrare l’acqua ozonizzata».

«Ulteriori plus, che fanno della macchina un prodotto top di gamma – ha continuato il presidente di Met – si individuano nel generatore a ozono brevettato dalla MET, al momento il più performante disponibile sul mercato, nella possibilità di personalizzazione, nell’eventuale applicazione di un computer per l’agricoltura 4.0 e in un servizio di manutenzione premium che, oltre al collaudo e alla messa in campo, prevede l’intervento tempestivo dei tecnici in caso di problematiche, forti della cinquantennale esperienza di G.R. Gamberini, abbattendo i tempi di fermo macchina. Infine, la macchina non conosce tempi morti e si presta ad essere utilizzata lungo tutto l’arco dell’anno, coprendo la fase vegetativa, il post-raccolta, la potatura (come confermano recenti sperimentazioni effettuate in Abruzzo, l’acqua ozonizzata risulta efficace nel cauterizzare le ferite della potatura, inibendo così l’infezione da parte di microbi e batteri) e financo la sanificazione delle cantine e dei magazzini».

Facilmente ammortizzabile

«Ha un costo facilmente ammortizzabile – ha commentato Luca Gamberini, Ceo di G.R. – poiché il ritorno dell’investimento è stimato addirittura nello stesso anno di acquisto per le aziende che dispongono di una superficie a partire da 50 ettari. È un prodotto premium in grado di restituire un ritorno economico importante non solo a livello di risparmio sui prodotti convenzionali (su cui abbiamo un abbattimento veramente significativo), ma anche sulla salubrità in generale di tutto l’ambiente, dell’operatore, del frutto, del terreno e delle falde acquifere. Oltre alla possibilità di utilizzo anche nella sanificazione di ambienti e macchinari di produzione vitivinicola, azione determinante per operare in condizioni ottimali. Anche se siamo solo all’inizio siamo molto fiduciosi. Nel 2022 contiamo di fare un importante produzione di macchine per rispondere alle prime richieste del mercato, soprattutto quello estero, già in arrivo».

Attualmente la sperimentazione si sta spostando al pieno campo per valutarne l’efficacia come tecnica di diserbo per l’agricoltura biologica.

Oxir, trattamenti all’ozono nel nome della sostenibilità - Ultima modifica: 2021-11-05T17:59:00+01:00 da Francesco Bartolozzi

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