REPORTAGE DAL CAMPO

“Biogas Attack”, cambia il modo di fare il trinciato

“Biogas Attack”, cambia il modo di fare il trinciato.

Ottanta aziende agricole della Pianura Padana con impianto di biogas, cinque imprese di contoterzisti tra i più innovatori d’Italia, tre aziende leader dell’agribusiness come Dekalb, Matermacc e New Holland sono i protagonisti di un progetto che persegue l’obiettivo di aumentare le produzioni di trinciato, in quantità e qualità, adottando percorsi agronomici sostenibili ed efficienti.

Nel mese di agosto gli agricoltori italiani avranno modo di visitare i campi di dieci ettari, seminati in ciascuna delle ottanta aziende dislocate nelle aree maidicole strategiche, per toccare con mano la nuova soluzione agronomica proposta, che prevede la genetica ad alta efficienza di Dekalb, la semina a file binate in quinconce con Matermacc e la trinciatura veloce e precisa con la nuova trincia caricatrice FR di New Holland che opera il monitoraggio in continuo delle caratteristiche del trinciato raccolto dal campo.

La presentazione nell’azienda Cazzola (Vr)

Il percorso e le tecnologie sono state presentate nel corso di un incontro presso l’azienda agricola Cazzola in provincia di Verona, 650 ettari a mais, 100 a soia e 50 a frumento con due impianti di biogas per un totale di 2 megawatt, rappresentata da Damiano e Paolo Cazzola che fanno parte della squadra dei cinque contoterzisti impegnati nel progetto Biogas Attack. “Lo scorso anno – dice Paolo – abbiamo seminato il mais a file binate e abbiamo ottenuto rese più elevate e anche un’ottima qualità del trinciato dell’ibrido DKC 6815; quindi anche quest’anno andremo avanti su questa linea aumentando la superficie». Anche Damiano Cazzola, che si occupa in particolare della gestione dell’impianto di biogas, conferma la bontà del progetto. «L’alta efficienza viene confermata dalle rese in metano – spiega Damiano – e l’alta qualità del trinciato è fondamentale per ottenere il massimo dai processi di fermentazione e raggiungere il massimo di ore piene. Siamo molto soddisfatti di far parte di questo nuovo progetto anche perché la nostra filosofia di lavoro è sempre stata quella di sperimentare e adottare l’innovazione tecnologica, l’unica strada per fare reddito e rimanere competitivi».

Ibridi ad Alta Efficienza

La base di partenza del progetto Biogas Attack è la genetica con l’ibrido ad Alta Efficienza Dekalb DKC 6815, che lo scorso anno è stato testato in circa 200 situazioni di campo, dalle Concept Farm ai 120 parcelloni in diverse località e alle 45 prove tecniche interne Dekalb, con il sistema di semina Twin Row detto anche a fila binata in quinconce. Le caratteristiche degli ibridi Dekalb ad Alta Efficienza come il DKC 6815 sono la sanità eccellente della pianta, l’apparato radicale ben approfondito, la taglia ben bilanciata e contenuta, la spiga fix (cioè che tende a non diminuire con lo stress), la stabilità produttiva e la resistenza multi stress. Grazie a queste peculiarità genetiche, il DKC 6815 è stato seminato alla densità di 10 semi / mq con il sistema a file binate che consente una migliore spaziatura tra le piante e quindi la riduzione dei fenomeni di competizione con un maggior volume di suolo esplorato dagli apparati radicali.

Aumenta la produttività

L’esperienza di campo 2012, conferma Fabio Roverso responsabile servizio tecnico Dekalb, ha dimostrato che la resa in granella a 10 piante/mq aumenta in media dell’8% rispetto alla semina tradizionale a 7,5 piante/mq e nel caso del trinciato si riscontra un aumento del tenore in amido (+5%) e sostanza secca (+7%) che si traducono in un aumento delle rese in metano (+6%). Tutto questo a parità di input tecnici come concimazione, irrigazione e difesa. «Inoltre – sottolinea Roverso – a parte la seminatrice, il parco macchine aziendale con l’adozione della fila binata non cambia, dal momento che si possono usare le stesse sarchiatrici e le stesse mietitrebbie con testata normale dal momento che l’interasse tra le due bine rimane di 75 cm. La nostra proposta è talmente innovativa e importante per aumentare la redditività dell’agricoltore che abbiamo pensato di divulgarla attraverso le nostre 80 aziende agricole pilota che nel 2013 adotteranno questo nuovo percorso produttivo e che nel 2014 verrà lanciato in tutta Italia. Siamo convinti di aver inaugurato davvero una nuova strada per fare biogas aumentando l’efficienza dell’ettaro seminato che significa avere la stessa produzione su un numero inferiore di ettari per il trinciato destinato ai biodigestori».

Nuova seminatrice per file binate

«La seminatrice di precisione a file binate MS Twin – sostiene Luca Vendrasco di Matermacc – è dotata dell’elemento di semina della serie MS 8000 con assolcatore a doppio disco ch permette di seminare a file binate in quinconce, cioè a zig zag, ad una distanza di 22 cm tra le bine, con configurazioni da 2 a 8 file di semina. Rispetto ai modelli della concorrenza, la nostra seminatrice monta un elemento di semina molto compatto senza alcun impedimento tra le ruote, con una distanza molto ridotta dal telaio e conseguente minor carico a sbalzo sul sollevatore e quindi non necessita di alte potenze del trattore. Inoltre la precisione di semina è assoluta grazie al sistema di perfetto sincronismo tra le bine al variare della distanza di semina. La macchina è dotata di serbatoio per il concime da 215 litri con serbatoio del seme della capacità di 70 litri per ogni bina e sistema di distribuzione pneumatico Magicsem».

Trinciacaricatrice con monitoraggio

Per chiudere il cerchio al momento della raccolta del trinciato bisogna disporre di una trincia caricatrice che abbia caratteristiche costruttive tali da raccogliere velocemente senza danneggiare il prodotto destinato alle trincee. «La nostra nuova FR New Holland – conclude Paolo Andreone – è dotata di un rotore di taglio che assicura qualità e omogeneità del trinciato con 40 coltelli che riducono i consumi e aumentano le performance di raccolta. Anche il rompigranella è stato ridisegnato: è costruito con rulli cromati di lunga durata dotati di 99/126 denti che lavorano, con una diversa velocità di rotazione, con ogni tipo di prodotto grazie alla maggiore aggressività. Il gruppo di introduzione è a flusso conico, con una riduzione degli attriti, capace di lavorare da 1.500 a 2.500 quintali di trinciato all’ora. I tamburi di trinciatura sono dotati di 40 coltelli di nuova concezione, che permettono un ottimo taglio molto corto da 4 a 5 mm anche grazie al maggior numero di battute al minuto. Infine, le mappe di raccolta: il sistema di monitoraggio in continuo della produttività e della qualità del trinciato che si raccoglie permette di conoscere esattamente ciò che si metterà in trincea e nel digestore per una migliore programmazione del lavoro».

Dunque non rimane che attendere la prossima estate per visitare i campi di Biogas Attack.

La nuova trinciatrice FR di New Holland

 

La seminatrice Twin
di Matermacc e in primo piano
i sacchi con l’ibrido ad Alta
Efficienza DKC6815

“Biogas Attack”, cambia il modo di fare il trinciato - Ultima modifica: 2013-05-22T11:10:46+02:00 da Redazione Macchine e Motori Agricoli

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