Macchine agricole tra domanda alta e produzione a rischio

Nel corso del 2022 il mercato italiano delle macchine agricole dovrebbe mantenere buoni livelli. Sul fronte industriale, però, il costo delle materie prime e dell’energia rischia di frenare la produzione

Il mercato mondiale delle macchine agricole prosegue la sua fase positiva e la domanda di macchinario agricolo in Italia dovrebbe mantenersi elevata nel corso del 2022, ma il costo delle materie industriali minaccia la capacità produttiva delle case costruttrici. Questo lo scenario descritto a Verona, nella conferenza stampa di FederUnacoma, l’associazione dei costruttori aderente a Confindustria, che è iniziata con un breve intervento dell'europarlamentare Paolo De Castro.

Paolo De Castro

«La situazione è ovviamente complicata – ha evidenziato De Castro – ma detto questo le cose in Europa quest'anno stanno andando bene, nel senso che è stata portata avanti con successo la nuova Pac ed è stato presentato il Piano Strategico Nazionale. 50 miliardi per l'Italia fino al 2027 sono una grande opportunità e gli effetti della riduzione degli aiuti sono legati alla redistribuzione che sta avvenendo, ma non c'è un calo della quantità complessiva degli aiuti. Diciamo che ora si premiano i comportamenti e questo riguarda anche il Psr, grande tema per la meccanica agricola: oggi, infatti, avremo un Psr che è parte integrante del Psn, un Psr unico nazionale che sarà poi declinato alle Regioni per l'attuazione, ma che dovrebbe portare una grande semplificazione.

Le risorse ci sono, c'è il Pnrr, che è un'altra grande opportunità anche per la meccanica. Ovviamente c'è forte preoccupazione per i costi energetici e la carenza di componenti, ma anche in questo caso va evidenziata la risposta straordinaria dell'Europa con programmi addirittura di produzione di microchip per esempio, così come è partito un grande disegno europeo di politica energetica per lavorare assieme nell'approvvigionamento delle fonti. L'augurio a questo punto è che gli eventi di guerra passino in fretta».

Molti incentivi anche nel 2022

Alessandro Malavolti

«Il mercato delle macchine e delle attrezzature per l’agricoltura può avvalersi di incentivi pubblici molteplici e cumulabili fra loro - ha detto in conferenza il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti - e questo dovrebbe incoraggiare gli investimenti da parte delle imprese primarie. Nello stesso anno saranno infatti accessibili il Credito d’imposta per il 4.0, i finanziamenti per i Psr, la Legge Sabatini, il Bando ISI-Inail e il Pnrr.

Il 4.0 sarà finanziato per il 2022 secondo gli stessi parametri dell’anno scorso - ha spiegato Malavolti - con credito d’imposta al 40% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, e credito al 20% e al 10% rispettivamente per le fasce d’investimento fino a 10 e fino a 20 milioni di euro.

Per quanto riguarda i Psr, il 2022 beneficia di risorse aggiuntive, in attesa che inizi nel 2023 il nuovo settennato, che vedrà il passaggio dall’attuale gestione regionale a una gestione centralizzata a livello nazionale con una maggiore efficienza nell’amministrazione delle risorse. La Legge Sabatini per il finanziamento bancario dei beni strumentali, il Bando ISI-Inail per l’acquisto di mezzi con elevati standard di sicurezza e il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (400 milioni per le macchine agricole), che dovrebbe entrare a regime, completano la rosa di opportunità per il settore agromeccanico».

Le criticità per la parte industriale

Se il settore agricolo sembra ben supportato per l’acquisto dei mezzi - questo è stato evidenziato nel corso della conferenza - è la parte industriale a mostrare forti criticità, che mettono a rischio la capacità di soddisfare la domanda. «I costi di produzione industriale stanno crescendo in modo impressionante – ha sottolineato Malavolti – sia per la voce relativa ai materiali sia per quella relativa all’energia. I prezzi delle commodity industriali hanno raggiunto a maggio scorso il loro massimo incremento da 25 anni a questa parte (+114%), per poi registrare un leggero decremento che vede le quotazioni mantenersi comunque molto alte. Guardando ad alcune materie prime, nel periodo aprile 2020-dicembre 2021 si registrano aumenti dell’89% per il rame, dell’85% per l’alluminio, del 38% per il ferro».

All'elenco dei fattori positivi citati prima, bisogna quindi contrapporre una serie di fattori critici, dall'aumento vertiginoso dei prezzi alla presenza ancora di focolai pandemici, dagli eventi climatici estremi alle interruzioni delle supply chain, dalle operazioni speculative al conflitto Russia-Ucraina.

Per quanto riguarda le forniture energetiche, l’indice dei prezzi risultava in forte crescita già prima della crisi in Ucraina: a dicembre 2021 +90% rispetto al mese di gennaio, e +1.050% rispetto all’aprile 2020. Guardando alle singole voci, il gas naturale è cresciuto da aprile 2020 a dicembre 2021 del 1.692% (e minaccia di crescere in modo ancora più consistente in conseguenza della crisi con la Russia), mentre il brent incrementa del 218%, e il carbone del 152%.

«Mai come in questo momento - ha osservato Malavolti - risulta evidente come l’economia anche in epoca di globalizzazione dei mercati e delle forniture, dipenda dalla localizzazione geografica delle risorse e dalla configurazione delle rotte commerciali. Nell’attuale panorama si deve constatare come la produzione di materie prime sia gestita da pochi Paesi fornitori: l’Unione Europea deve importare il 98% di terre rare dalla Cina, l’87% di litio dall’Australia, il 71% di platino dal Sud America. Complessivamente la Cina è oggi il primo fornitore di materie prime critiche dell’intera Unione Europea, mentre proprio in questi giorni è emerso in tutta la sua gravità il problema delle forniture di gas, in larga misura dipendenti dalla Russia. È una situazione che pesa su tutti i settori industriali – ha concluso Malavolti – ma che minaccia in particolare l’industria meccanica, che utilizza in modo preminente materiali ferrosi e polimeri».

I motivi del buon andamento del mercato

Malavolti ha evidenziato anche i motivi del buon andamento del mercato delle macchine agricole. «All’origine di questo buon andamento – ha spiegato – ci sono varie ragioni tra le quali il positivo bilancio dell’annata agraria per quanto riguarda i cereali e il sistema di incentivi che in molti Paesi è stato attivato per il sostegno al settore primario e per la ripresa dopo la crisi pandemica. Il positivo risultato a livello globale favorisce le nostre esportazioni - non soltanto di trattrici, ma anche di macchine agricole operatrici, attrezzature e componentistica - che segnano nell’anno incrementi consistenti. Negli undici mesi da gennaio a novembre - secondo i dati Istat - le vendite all’estero di trattrici italiane mostrano un incremento in valore del 20,8% e le altre macchine agricole un incremento di poco inferiore al 20%, per un export complessivo in crescita del 20%.

Forte aumento della produzione industriale nel 2021

Quanto all’andamento complessivo delle nostre esportazioni va rilevato come questo abbia subito - a causa della crescita dei costi di produzione industriale - una flessione nella seconda parte dell’anno rispetto alla prima, sia pure mantenendo indici positivi (nella prima parte dell’anno l’export di trattrici era salito del 57%, mentre a fine anno risulta come detto intorno al 20%). Ciò si riflette sulla produzione delle nostre industrie, che al buon andamento del mercato nazionale hanno sommato il buon andamento dei mercati esteri, e che stimano una crescita complessiva del fatturato nell’anno in corso intorno al 19% (riferito a trattrici, macchine operatrici, attrezzature agricole, macchine per il giardinaggio e la cura del verde e componenti), passando dagli 11,5 miliardi del 2020 a 13,7 miliardi stimati per il 2021.

Un dato particolare da sottolineare è quello della componentistica di settore, che nel 2021 ha totalizzato un fatturato di 3,3 miliardi di euro contro i 2,8 del 2020.

Le indagini previsionali per il 2022 formulate ad inizio anno – ha concluso Malavolti – indicavano incrementi di fatturato in Europa nei primi sei mesi, ma la crisi militare Russo-Ucraina si impone oggi come una variabile molto influente per l’economia nel suo insieme, con effetti ancora difficili da misurare».


Presentata l'Eima 2022

Dopo il successo dell’edizione 2021 Eima International torna subito in pista per l’edizione 2022, in programma a Bologna dal 9 al 13 novembre 2022. L’edizione di quest’anno, la 45ma nella storia della rassegna internazionale della meccanica agricola, riporta la fiera nella sua abituale collocazione, a novembre degli anni pari, segnando il ripristino della cadenza biennale che proseguirà con l’edizione 2024.

Simona Rapastella

«Ad oggi sono 835 le industrie costruttrici che hanno già formalizzato la domanda di partecipazione (585 italiane e 250 estere), con una richiesta di superficie che ha già raggiunto gli 80 mila metri quadrati – ha spiegato in conferenza il Direttore Generale di FederUnacoma Simona Rapastella –. Un dato di partenza brillante che fa prevedere un numero finale di espositori e una superficie impegnata in linea con i risultati registrati nelle edizioni Eima pre-pandemia. Mai come in questi ultimi anni, condizionati dalla situazione sanitaria e dalle limitazioni imposte agli eventi pubblici, il settore fieristico si è interrogato sul proprio futuro e sulla possibilità che espositori e visitatori abbiano maturato nuove esigenze e nuove aspettative, e per questo abbiamo sottoposto Eima a un monitoraggio capillare, cercando di evidenziare i suoi punti di forza e le possibili criticità».

I dati del monitoraggio FederUnacoma, combinati con quelli di società specializzate come Grs o di enti ufficiali come l’Unione fiere internazionali UFI, confermano una tendenza alla riduzione delle partecipazioni fieristiche a vantaggio di pochi eventi che hanno un forte carattere internazionale e che fanno da catalizzatori per il settore. Le indagini sul campo evidenziano anche un’aspettativa crescente per quanto riguarda il livello dei servizi soprattutto per gli operatori che vedono nella fiera un luogo specifico per le relazioni d’affari. «Sono elementi già peculiari di Eima International – ha osservato Rapastella – che abbiamo cercato di rafforzare con la conferma del vasto programma ‘business-to-business’ per le delegazioni estere organizzato in collaborazione con l’ICE, con il programma di incoming denominato ‘Special Guest’ che prevede facilitazioni e benefit per gli operatori economici esteri, e con una speciale iniziativa che coinvolge la rete diplomatica».

Altro punto di forza degli eventi fieristici è la qualità delle innovazioni tecnologiche presentate, un aspetto che verrà ulteriormente rafforzato con iniziative legate al Salone “Digital”, come il Percorso 4.0 e l’iniziativa Eima Robot, ma prima di tutto con il Concorso Novità Tecniche, quest’anno rinnovato nei criteri e valorizzato con un evento pre-Eima esclusivamente dedicato. Le novità tecniche avranno infatti nuovo impulso con un evento di preview aperto a tutta la stampa nazionale ed internazionale, che verrà realizzato alla fine di settembre e che vedrà la possibilità di spiegazioni tecniche dettagliate, riprese video e supporti multimediali.

Sempre per valorizzare e divulgare le innovazioni, viene confermata l’area show esterna per i trattori, dove sarà possibile vedere in movimento le tecnologie più innovative. Ma quella dei trattori non sarà l’unica area show di questa edizione - è stato spiegato nel corso della conferenza - perché insieme alla mostra dinamica delle macchine per le filiere bioenergetiche è prevista la nuova iniziativa “garden”, che consentirà di vedere in azione mezzi e attrezzature per la cura di giardini e aree verdi rivolti sia ai manutentori professionisti sia al pubblico degli hobbisti e appassionati.

Ancora più ricca che nel passato si annuncia l’area “Campus” riservata alle Università e agli enti di ricerca, mentre molto completo si annuncia il programma dei convegni soprattutto su tematiche di stretta attualità come la transizione ecologica e digitale, l’economia verde, la sicurezza, la prevenzione dei rischi geologici. Il quartiere fieristico di Bologna sarà rinnovato nella segnaletica e nei servizi, e i padiglioni riservati ai Saloni specializzati (Componenti, Digital, Green, Energy e Idrotech) saranno caratterizzati con elementi scenografici che richiamano le diverse aree merceologiche.

«Eima 2022 offrirà dunque un colpo d’occhio inedito - ha concluso Rapastella - sarà un “paesaggio” familiare, ma insieme sorprendente».

  

Macchine agricole tra domanda alta e produzione a rischio - Ultima modifica: 2022-03-02T22:08:40+01:00 da Francesco Bartolozzi

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