Leonessa Group supera quota 100

Dai 66,6 milioni di euro di fatturato nel 2021, nel 2022 il gruppo bresciano ha fatto un deciso balzo in avanti oltrepassando i 100 milioni nel 2022. Grazie anche al contributo della partecipata Fad Assali

Chi ben semina, ben raccoglie. Questo proverbio di matrice contadina fa proprio al caso della Leonessa Group, gruppo bresciano che si è recentemente rafforzato costituendo una holding con al vertice Gabriella Pasotti, presidente del gruppo, accompagnata dal figlio Tommaso Ghirardi come vicepresidente. I risultati economici infatti sono letteralmente decollati, con ricavi che dai 66,6 milioni di euro nel 2021 sono schizzati oltre quota 100 milioni nel 2022.

Gabriella Pasotti

A spiegarci i motivi di questo vero e proprio boom interviene Tommaso Ghirardi. «Diciamo che hanno cominciato a entrare in produzione diversi investimenti fatti a livello di gruppo, soprattutto come macchinari nuovi, nello specifico due dentatrici di grande diametro e torni che hanno permesso di allargare la gamma che ci permette di arrivare a cuscinetti industriali di base con un diametro di 3,5 m. Chi ha trascinato la crescita, infatti, è stata La Leonessa, che costruisce appunto cuscinetti e ralle agricole».

Fad Assali in grande evidenza

Tommaso Ghirardi

E a noi che interessa soprattutto la parte agricola, chiediamo come si è comportata Fad Assali, partecipata della Leonessa, che produce assali agricoli. «Fad Assali ha fatto molto bene – conferma Ghirardi – tanto che è cresciuta del 30%, grazie anche a un’espansione commerciale che ci ha permesso di acquisire clienti nuovi. Per questo motivo, ci tengo a sottolineare che anche se alla crescita ha contribuito il 15% di incremento dei prezzi della materia prima, un altro 15% è stato invece dovuto alla crescita su nuovi clienti. E questo è motivo di orgoglio, perché da quando abbiamo rilevato Fad da Gkn (2010, ndr) è stata una crescita continua. Acquisire clienti sempre nuovi e importanti per noi è fondamentale, perché significa riacquistare credibilità su mercati nazionale e internazionali e ci stiamo riuscendo».

Parlando di mercati, la ripartizione del fatturato di Fad Assali è ormai decisamente sbilanciata verso l’estero, che rappresenta ben l’80% dei ricavi. «È vero che siamo cresciuti sul mercato italiano perché abbiamo ripreso dei clienti importanti – spiega Ghirardi – ma il mercato europeo è molto più grande, perciò questo mix è quello che ci eravamo prefissati e che attualmente stiamo mantenendo. L’Europa la fa da padrona, con Germania, Olanda, Francia e Paesi Scandinavi in ordine d’importanza, e a seguire tutto l’Est Europa (Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia). Oltreoceano abbiamo rivenditori in Australia, Nuova Zelanda e Giappone e stiamo cercando di rafforzare la presenza anche in questi paesi, ma il core business è decisamente l’Europa».

Com’è iniziato il 2023?

Abbiamo parlato di 2022, anno travagliato per i ben noti motivi, cerchiamo di capire come andrà il 2023. «È iniziato molto bene – racconta Ghirardi – con una crescita sul primo bimestre di circa il 10%. È chiaro che non deve trarre in inganno, nel senso che prevediamo un ridimensionamento dei numeri a partire da giugno-luglio, per cui per noi mantenere il risultato dello scorso anno sarebbe già tanto. Vorrebbe dire sostanzialmente compensare il ridimensionamento dei prezzi con una crescita produttiva. Come Fad Assali il portafoglio ordini del primo semestre è in linea con l’anno scorso, mentre sul secondo semestre ci sono molte incertezze, per cui è prematuro esprimere una previsione».

«Anche i dati del barometro del Cema riferiti al mese di marzo – interviene a supporto il direttore commerciale di Fad Assali Daniel Consolati – prevedono generalmente a livello internazionale una flessione. A sentire i costruttori del mercato agricolo, stanno tutti riempiendo i magazzini, ma bisogna vedere se riusciranno a vendere poi quelle macchine…».

Approfittando della presenza di Daniel Consolati chiediamo se ci saranno novità di prodotto in occasione della prossima Agritechnica. «Puntiamo a presentare ancora la sospensione idraulica indipendente Sidra (anche a livello europeo sta riscuotendo successo e siamo ancora gli unici ad avere la soluzione brevettata che è consolidata sui campi da oltre 15 anni) e la assoceremo come all’Eima al sistema di controllo elettronico della sospensione. E poi presenteremo anche il sistema di sterzatura elettronica. Diciamo che abbiamo in cantiere un freno nuovo (500 x 200) per grosse dimensioni e un nuovo assale sterzante con una più ampia possibilità di sterzatura. La sterzatura elettronica, infatti, ha portato anche a questo e i costruttori cercano un più ampio grado di sterzata, dai tradizionali 15 gradi fino a 28-30 gradi».

Come detto, per raggiungere questi risultati sono stati necessari tanti investimenti: 8 milioni di euro tra il 2021 e il 2022, 50 unità lavorative in più. Ci sono novità in vista per l’assetto societario? Ghirardi sgombra il campo da qualsiasi possibilità di cessione della società. «Non c’è alcun rischio di vendita e la nostra società è saldamente a capo della holding che abbiamo costituito soltanto due anni fa. Mi piace parlare di una catena di controllo ben consolidata, citando alcune figure fondamentali a partire da Giovanni Schinelli nostro storico amministratore delegato, Paolo Cantamessa, di Fad Assali, Daniel Consolati alla direzione commerciale di Fad Assali e Michele Lazzaro, direttore commerciale di Leonessa. Abbiamo pianificato assieme una crescita importante anche per il prossimo triennio, con l’obiettivo di crescere almeno del 20-25% grazie alla messa in funzione degli investimenti fatti. In più, abbiamo pianificato già per il 2023 un investimento di 3 milioni, uno su Fad Assali e due su Leonessa, sempre mirati ad aumentare la produzione. Per quel riguarda in particolare Fad Assali, ci tengo a dire che continua la logica della tradizione sulla componentistica made in Italy: abbiamo fatto un grosso investimento in un nuovo centro di tornitura dei mozzi in acciaio, proprio per mantenere la tradizione di stampaggio e lavorazione del mozzo in acciaio all’interno dei nostri stabilimenti».

I punti di forza

Ma qual è il punto di forza rispetto a una concorrenza che non manca ed è agguerrita. «Direi la flessibilità e il servizio – spiega Ghirardi – abbiamo infatti magazzini sempre pronti all’occorrenza, ma anche flessibilità, con il pieno controllo dei cicli produttivi e producendo al nostro interno quasi tutta la componentistica: questa caratteristica ci differenzia dai nostri concorrenti».

Chiudiamo con un argomento di stretta attualità: ci sono acquisizioni in vista come Gruppo La Leonessa? «Ci vengono proposte opportunità ogni giorno – conclude Ghirardi – ma se dobbiamo pensare ad acquisizioni, devono essere legate al nostro core business, quindi diciamo che stiamo attenti a quello che c’è sul mercato per investire eventualmente su società molto vicine al nostro prodotto».

Leonessa Group supera quota 100 - Ultima modifica: 2023-04-20T15:13:09+02:00 da Francesco Bartolozzi

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