Il mercato dei trattori parla sempre più asiatico

In occasione di Tao a Verona si è parlato della crescita dei marchi orientali in Europa, di incentivi e di pari opportunità

Il mercato dei trattori è in fase di cambiamento e si interroga sul suo futuro. I produttori cinesi sono sempre più emergenti non solo in Europa, ma anche in Italia, e allo stesso tempo gli incentivi si orientano verso mezzi sempre meno inquinanti.

L'intervento di Maurizio Sala

A Tao (Tractor Agricultural Observatory), il format dedicato ai concessionari di macchine agricole che si è svolto nell’ambito dell’Automotive Dealer Day a Verona Fiere, si è parlato di queste tematiche, oltre alle opportunità messe a disposizione dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dal Fondo Innovazione e al lato femminile del mondo dei trattori. Il convegno è stato organizzato da Federacma, Federazione Confcommercio che raggruppa le associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, e da Maurizio Sala, project manager Tao-Vincom per conto di Quintegia.

Il confronto con l'automotive

Maurizio Sala ha fatto un parallelismo tra il mondo dell’automotive e quello dei trattori. «In Europa si stanno diffondendo i dealer misti che vendono auto e altri mezzi come trattori, moto ecc., ma le competenze dell’agrimeccanica sono ben diverse da quelle delle automobili. Allo stesso tempo, ci sono costruttori di auto elettriche americani e cinesi che stanno offrendo ai concessionari di trattori la vendita di auto. Siamo, pertanto, alla vigilia di un forte cambiamento. La Cina possiede una tecnologia iperavanzata in tutti gli ambiti con trattori elettrici già pronti e allo stesso tempo anche i finanziamenti economici sono orientati verso mezzi che non inquinano l’ambiente. Siamo pronti per tutto questo?».

Andrea Borio, presidente di Federacma, ha illustrato i nuovi bandi regionali del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf), e in particolare del Decreto che ripartisce tra le regioni 400 milioni di euro del Pnrr per l'innovazione nella meccanizzazione agricola. L’ammodernamento di macchinari agricoli, secondo il provvedimento, avverrà attraverso l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione e agricoltura 4.0 e il rinnovo del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni inquinanti. Il contributo a fondo perduto è pari al 65% sui costi ammissibili.  Per quanto riguarda il fondo innovazione di Ismea, le risorse disponibili sono 150 milioni e gli investimenti riguardano, tra gli altri, strumenti e attrezzature per l'agricoltura di precisione. È positivo l’impegno europeo, ma oggi la domanda supererebbe di gran lunga l'offerta di trattori con i requisiti richiesti» ha precisato Borio che ha aggiunto che «come associazione vogliamo agevolare il lavoro degli agricoltori, supportando la sostituzione dei mezzi più vecchi».

I contratti di concessione

L'intervento di Roberto Rinaldin

Le evoluzioni dei contratti di concessione ed agenzia sono state al centro dell’intervento di Roberto Rinaldin della Rinaldin Group e presidente Climmar, associazione dei dealer europei di macchine agricole. «In Europa Francia e Germania dominano il mercato – ha detto – che è molto tecnologico e con un fatturato elevato. Le grandezze dei dealer sono così importanti che i piccoli si sono aggregati al grande per fare rete. Chi non ha seguito questa strada si è affacciato verso marche meno note. In Italia si fa ancora fatica tra gli agricoltori, a parte i contoterzisti, a utilizzare l’agricoltura 4.0. Infatti, in Italia ci sono ancora due milioni di mezzi vecchi. È un problema culturale,  invece nei paesi esteri le case costruttrici vendono la guida satellitare di serie. È da considerare che sono sempre più emergenti i trattori cinesi così come i motori elettrici e la robotica».

I costruttori orientali sul mercato europeo e nazionale

L'intervento di Marco Fiaccadori

Della presenza dei costruttori orientali sul mercato europeo e nazionale, grazie alle loro novità elettriche e a ridottissime emissioni, ne hanno parlato Marco Fiaccadori di Fiaccadori Soluzioni e la giornalista Michela Lugli. Fiaccadori ha illustrato la sua esperienza di distributore unico della coreana Kioti e dell’indiana Solis. «Il mercato dei trattori sta cambiando in Europa. Oggi alcuni dealer medi o piccoli hanno rifiutato di diventare sub dealer e big dealer e hanno fatto altre scelte. E ciò ha permesso a noi, che rappresentiamo aziende asiatiche, di accentuare la presenza sul territorio e il numero di macchine. Dal 2008 importiamo trattori Kioti e dal 2019 trattori Solis distribuendoli in Italia. Oggi sulle medie e alte potenze ci sono i grandi brand storici, ma sulle basse potenze le macchine asiatiche possono rappresentare un'opportunità di crescita per i concessionari».

Fiaccadori Soluzioni oggi ha una rete di oltre 150 rivenditori distribuiti in modo capillare in Italia. «È stato per noi – aggiunge Fiaccadori - un grande successo. Ormai il nostro lavoro è per il 10% da concessionario e per il 90% da importatore e distributore. Non è un lavoro semplice. Ai colleghi consiglio di prestare attenzione perché sono arrivati in Italia una miriade di nuovi brand, alcuni molto forti e grandi, ma altri piccoli. Fare gli importatori significa avere una struttura ben preparata: dall’assistenza tecnica alle parti di ricambio fino alle formazioni della rete vendita e del supporto tecnico e bisogna avere alle spalle il supporto del costruttore»

Michela Lugli ha illustrato le evoluzioni del mercato dei produttori di trattori mondiali evidenziando le potenzialità dei paesi dell’oriente. La giornalista ha poi effettuato un excursus dei principali brand con le caratteristiche dei trattori.

Italia indietro sulla parità di genere

Da sinistra Marika Stefan, Myriam Conti e Silvia Scabini

A seguire si è tenuta una tavola rotonda in cui sono emerse le esperienze di alcune protagoniste del settore, tradizionalmente maschile. Hanno parteciperanno Silvia Scabini di Gaddo&Scabini e referente Unagreen e Marika Stefan di Tractor Service e referente Unaservice con la moderazione di Myriam Conti, responsabile comunicazione Federacma.

 

«L'Italia sul fronte della parità di genere è ancora indietro: le classifiche come il Global Gender Gap Report 2021 collocano l’Italia su 140 paesi al 63esimo posto, subito dopo Uganda e Zambia, e in Europa siamo 25esimi su 35. La mia esperienza positiva. Ho sempre lavorato in ambienti maschili. Parliamo di oltre 20 anni fa, all’epoca non si vedevano donne in officina se non accompagnata dal marito o mandate per pagare. Ma oggi le cose sono cambiate», ha detto Marika Stefan che ha aggiunto «Nel tempo è cambiato anche il cliente. Oggi arriva l’agronoma, la figlia dell’agricoltore. Sono donne preparate che non devono dimostrare nulla a nessuno perché valgono».

«Non mi sono mai trovata in difficoltà nel mio lavoro. La presenza di figure professionali femminili in agricoltura e nel settore sta diventando significativa e arrivano anche tante ragazze preparate, ad esempio tree climber per la cura e gestione degli alberi, sia da un punto di vista fisico sia in arboricoltura. Le donne poi sono più sensibili all’ambiente e all’acquisto di prodotti sostenibili», ha precisato Silvia Scabini.

 

 

Il mercato dei trattori parla sempre più asiatico - Ultima modifica: 2023-06-01T12:50:45+02:00 da Francesco Bartolozzi

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