Agritechnica disegna il futuro delle macchine agricole

Ad Hannover prende corpo il trattore di domani. Elettrico, ibrido o a metano. E soprattutto continuamente connesso

Comunque vada sarà un successo. Agritechnica vola sopra alle polemiche dei calendari internazionali delle fiere della meccanizzazione agricola (anche se in molti parlano di colloqui frequenti con il Sima e i saloni francesi) e chiude l’edizione 2019 con i soliti numeri
monstre: 450mila visitatori (130mila dall’estero provenienti da oltre 150 Paesi, un vero e proprio record nel record) e 2.800 espositori. Cifre che confermano, una volta di più, la leadership della manifestazione di Hannover che dà già appuntamento al 2021: dal 14 al 20 novembre.
Al di là delle cifre, della presenza corposa di italiani, ancora una volta al vertice degli espositori esteri, all’edizione 2019 di Agritechnica si è vista davvero l’innovazione. Spesso solo enunciata nei comunicati aziendali ad Hannover si poteva toccare con mano. Quest’anno è stata evidente la sensazione di avere a che fare con la meccanizzazione che verrà. I trend topics, come dicono quelli bravi, sono ormai noti: agricoltura di precisione, digitalizzazione spinta, automazione, robotica, connessione a tutti i livelli, carburanti alternativi nel nome di sostenibilità ambientale e risparmio a 360° gradi. E, girando fra i padiglioni, queste tendenze si sono potute toccare con mano. Difficile condensarle in poche righe.

Cambio elettro-meccanico

L’unica medaglia d’oro fra le novità tecniche (si veda Il Contoterzista n. 10/2019) è andata a John Deere per il suo cambio a variazione continua meccanico-elettrico eAutoPowr. Si tratta del primo cambio elettro-meccanico in agricoltura, nel quale la componente idraulica è stata sostituita da due motori elettrici in grado di garantire la variazione ‘infinita’ di velocità. Una novità destinata alla serie di trattori 8R fra le macchine di maggiore richiamo ad Hannover, come del resto l’intero marchio americano, in questa edizione al centro dell’attenzione anche con la nuova mietitrebbia (e la nuova testata) della serie X9, che tuttavia verrà introdotta solo nell’estate 2020.

Assieme al cervo, protagonista ad Hannover anche il gruppo Cnh Industrial, con tutti e tre i suoi brand di trattori (e non solo). New Holland ha annunciato che il 2020 sarà l’anno del ready to market per il trattore a metano. Dall’idea (2009), al progetto (2017) al debutto in campo. Il T6 Methane Power, secondo New Holland, ha performance equivalenti a quelle di un diesel – stessa durata e potenza di 180 Cv con coppia di 740 Nm – ma con il vantaggio di un risparmio del 30% nei costi. Nel 2020 probabile l’esordio operativo in Italia di un numero compreso fra due e cinque esemplari.

Isobus e concept tractor

Sul fronte agricoltura di precisione New Holland, con la controllata Agxtend ha fatto esordire Isomax, un Isobus multimarca che semplificherà la gestione dei processi digitali.
Si tratta di un software open source compatibile con tutte le marche, che va nella direzione di facilitare l’adozione di questa tecnologia.

E ancora. il binomio Steyr-Fpt scopre le carte e presenta il concept del nuovo trattore ibrido-elettrico sul quale il gruppo sta investendo molto. Il cuore del trattore è costituito da un motopropulsore ibrido elettrico modulare, composto da un motore a combustione interna, un generatore e diversi motori elettrici, che possono essere controllati individualmente e quindi fornire energia dove necessario. Esteticamente pregevole, di grande impatto, dovrebbe arrivare sul mercato nell’arco di 3-5 anni.

 

Altro prototipo arriva dal gruppo Agco, marchiato Massey Ferguson, che in livrea atipicamente bianca presenta l’MFNext, trattore ‘semi-autonomo’, senza volante, controllato
quasi interamente da sensori.

 

Sempre in chiave sostenibilità Merlo ha presentato i primi sollevatori telescopici elettrici della gamma E-Farmer: due modelli, E-Worker 25.5-60 a 2 ruote motrici e E-Worker
25.5-90 a 4 ruote motrici, in grado, secondo la casa piemontese, di azzerare i livelli di rumorosità e di emissioni inquinanti e di ridurre drasticamente i costi di esercizio.

 

 

Scendendo ‘sotto il motore’, con l’obiettivo di compattare meno il terreno e di economizzare carburante, la collaborazione fra Trelleborg Wheel Systems e Dana assali ha portato alla presentazione dell’innovativo progetto CTIS+ Inside, un sistema che consente di regolare praticamente in automatico la pressione degli pneumatici direttamente dalla cabina.
Sistema che verrà proposto, come optional da Trelleborg, a partire già dal 2020.


Sempre ragionando sul compattamento Claas ha lanciato il trattore di altissima potenza Xerion in versione quadricingolo. Due modelli Xerion Trac TS 4500 e 5000 da 490 e 530 cavalli rispettivamente, dotati di cingoli Camso larghi 30 pollici (762 millimetri).

Componentistica, Bondioli & Pavesi sugli scudi

E mentre la stampa specializzata internazionale premiava come ‘trattore dell’anno’ il Fendt 942 Vario, un altro costruttore italiano - oltre a Forigo e Hortech, vincitori di una medaglia d’argento, rispettivamente per un sistema di interramento del seme su film plastico e per una raccoglitrice per la quarta gamma con funzione di imbustamento del prodotto - si fa onore. Si tratta di Bondioli & Pavesi, società mantovana leader nel mondo della trasmissione di potenza che, dopo aver piazzato ben quattro novità come nomination nello speciale concorso dedicato alla componentistica, ha vinto uno dei tre primi premi assoluti, per il gruppo CVT, un sistema meccatronico compatto e potente per macchine che richiedono una variazione della velocità in continuo come i carri miscelatori.

DataConnect, i grandi uniti nel segno della connettività

Anticipato qualche giorno prima con l’annuncio dell’adesione di Cnh Industrial a DataConnect, il progetto di interfaccia dati recentemente varato da Claas, John Deere e 365FarmNet è stato ufficialmente presentato ad Hannover. Con l’ingresso dei marchi di Cnh Industrial Case IH, New Holland Agriculture e Steyr, il progetto cloud-to-cloud vede ora la partecipazione di cinque grandi brand di macchine agricole e delle rispettive piattaforme telematiche. A sottolineare l’importanza di questo evento, alla presentazione in quel di Hannover erano presenti i vertici dei brand coinvolti: Thomas Böck, ad di Claas, Maximilian von Löbbecke, ad di 365FarmNet, Mark von Pentz, presidente Divisione internazionale Agriculture & Turf per Europa, Csi, Asia e Africa di John Deere, e Derek Neilson, presidente Agricoltura di Cnh Industrial. L’ingresso di Cnh Industrial consentirà ai suoi utenti di scambiare dati da cloud a cloud in tempo reale con entrambi i portali John Deere Operations Center e Claas Telematics o 365FarmNet. Oltre a sviluppare le proprie soluzioni cloud–to–cloud, le aziende partecipanti hanno in programma di condividere la loro esperienza e le loro conoscenze con l’associazione Aef (Agricultural Industry Electronics
Foundation) allo scopo di supportare gli standard del settore.

Da sinistra Thomas Böck, Derek Neilson, Mark von Pentz e Maximilian von Löbbecke

Trattori in pillole

In un momento di cambi ai vertici nella casa madre Lovol, Arbos rilancia e fa esordire ad Hannover i trattori di alta potenza della Serie 7000 con tre modelli (7220, 7240 e 7260). Motorizzati con un FPT 6 cilindri (Stage V) con overpower fino a 280 CV, i trattori hanno una trasmissione implement powershift. «Con questa serie - evidenzia Andrea Bedosti, al vertice europeo di Arbos - contiamo di migliorare ulteriormente le nostre quote, in un mercato che sarà complesso anche nel 2020».

Hubertus Mühlhäuser (a destra) e Derek Neilson

Hubertus Mühlhäuser, presidente e Ceo di Cnh industrial, lo dice a più riprese: «Sia Case IH sia Steyr sono marchi strategici per il nostro gruppo che conta di arrivare dai 12 miliardi di dollari di fatturato del 2018 ai 16 miliardi del 2022, con una marginalità che passa dal 9 al 14%. In questo scenario Case IH sarà il marchio di riferimento per i trattori di alta potenza e Steyr sarà il fiore all’occhiello sul fronte innovazione: non a caso il concept di trattore elettrico è stato presentato proprio da Steyr».

Annalisa Stupenengo

Ormai è il leader incontrastato dei motori nel settore agricolo. Ma Fpt (Fiat Powertrain Technologies) vuole esserlo anche dell’innovazione. L’ad Annalisa Stupenengo lo conferma: «Da anni lavoriamo con New Holland per lo sviluppo del biometano, che oggi è realtà e ora, oltre a presentare due nuovi motori diesel e un ibrido, qui ad Hannover facciamo esordire sullo Steyr un innovativo ibrido elettrico, con 4 motori elettrici per ogni ruota che pensiamo possa rivoluzionare l’intero comparto».

Michel Denis

Fase molto positiva per Manitou, che si avvia a chiudere il 2019 con un fatturato superiore ai 2 miliardi di euro (+10% sul 2018). «Il gruppo sta investendo in maniera massiccia – ha spiegato Michel Denis, presidente e ad del gruppo francese – dal nuovo Centro di Formazione alla nuova area prototipi. Nello stabilimento italiano di Castelfranco abbiamo introdotto una linea di produzione e uno showroom. E nel 2021 in Francia inaugureremo uno stabilimento per le piattaforme aeree».

Massey Ferguson sa che la richiesta di veicoli più o meno autonomi nelle attività agricole è in crescita. Per questo ad Hannover ha lanciato un concept di trattore chiamato MF Next. «Con l’MF Next Concept MF presenta il suo dinamico design del futuro – ha detto Thierry Lhotte, vicepresidente e direttore generale di MF Europa e Medio Oriente –. Si tratta di un
concetto che incarna il dna di MF e la sua visione di rendere la tecnologia dei trattori disponibile a tutti».

Martin Richenhagen, al centro, tra Helmut Endres (a sinistra, Senior Vice President, Engineering, di Agco) e Torsten Dehner (vicepresidente Global Parts di Agco)

Martin Richenhagen, presidente di Agco, ed Eric Hansotia, da molti indicato come il delfino del presidente, hanno tenuto a battesimo il lancio della nuova serie F. che arriverà nei mercati di riferimento (Francia, Italia, Spagna e Portogallo già a inizio 2020. Della serie fanno parte 4 modelli con potenze comprese fra i 75 e i 105 cavalli, disponibili in versione stretta (1,3 metri) e larga (1,5 metri). La serie F ha un ‘padre’ italiano: sarà prodotto negli stabilimenti di Carraro Agritalia.

Giovanni Causapruno (a sinistra) e Massimo Ribaldone

«Tra i driver che guidano la strategia di Sdf un posto di primo piano è occupato dalla digitalizzazione – hanno riferito Massimo Ribaldone e Giovanni Causapruno, rispettivamente direttore R&D e responsabile innovazione del gruppo di Treviglio –. Per quanto riguarda la gestione dei dati, Sdf è membro della Dke-Data, che ha sviluppato Agrirouter, una piattaforma universale di scambio dati con l’obiettivo di renderli disponibili ad altri partner e alla quale rimarremo fedeli».

 

Agritechnica disegna il futuro delle macchine agricole - Ultima modifica: 2019-12-03T14:16:53+01:00 da Francesco Bartolozzi

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