Carraro gioca il K

Tre modelli, da 35 a 55 cavalli, per il nuovo compatto che affianca la gamma Agricube

Motori Euro 3B, cambio a 12 marce con inversore sincronizzato e una pompa idraulica che arriva, sui modelli di punta, a 42 litri al minuto, più altri 19 per idroguida e servizi. Sono alcune delle caratteristiche tecniche dei K, i nuovi trattori specialistici di Carraro che si affiancano agli affermati Agricube.

Proposti in tre modelli – K4, K5 e K6 – sono essenzialmente macchine per serra, lavori specialistici e garden, con potenze, rispettivamente, di 35, 47 e 55 cavalli. A motorizzarli tutti, un Kukje realizzato su licenza Cummins e dotato di tre cilindri per 1,7 litri di volume sul K4, mentre sui due modelli più grandi troviamo un quadriclindrico da 2,3 litri. Propulsori comunque già forniti di raffreddamento idraulico e, secondo il costruttore, di performance in linea con le necessità del segmento.

È nella maneggevolezza e nelle dimensioni compatte la vera cifra dei K. Dotati di uno sterzo accentuato, risultano molto agili grazie anche a un passo di 1,8 metri su un totale di 3,31 di lunghezza. Non hanno inoltre problemi sotto tendoni o tunnel grazie all’assenza della cabina e all’arco abbattibile, mentre la larghezza massima di 1,45 metri per il K4 e di 1,54 per K5 e K6 li rende adatti ad andare quasi ovunque senza problemi. Da notare, a proposito di dimensioni, anche la buona luce da terra: 34,5 cm per il più piccolo, 40 per gli altri due.

Tutto meccanico

In questo segmento, come noto, la meccanica domina. Ecco dunque che i K non hanno un filo di idraulica al di fuori dell’impianto omonimo. Non nel cambio – ma non è una sorpresa – realizzato con un modulo a 12 rapporti sincronizzati più inversore meccanico, anch’esso sincronizzato. Per questa categoria di macchine, non c’è male; se il sincronismo è buono, non si rimpiange il pur comodissimo Hi-lo, ormai sempre più richiesto dagli agricoltori.

Niente idraulica, dicevamo: e l’affermazione riguarda sia il sopracitato cambio sia la doppia trazione e il bloccaggio dei differenziali. Unica eccezione, l’innesto della Pto, che lavora a 540 giri con opzione Eco.

Parliamo proprio di idraulica, allora, analizzando il relativo impianto: 33,6+18 litri per il K4, 42+19 sugli altri modelli. Sufficienti, fa notare il costruttore, a sollevare 15 quintali con l’attacco a tre punti posteriore, naturalmente dotato di controllo meccanico, ma anche di controllo dello sforzo. Di più, su un trattore di questo tipo, non dovrebbe servire. I distributori sono due, più che sufficienti per le normali attrezzature da sfalcio, trattamenti e simili.

Passiamo alla postazione di guida. Un trattore che si pone come obiettivo quello di coniugare facilità di manovra e comfort per l’operatore non può deludere in questo ambito e in effetti i Carraro sembrano ben organizzati, grazie a leve di agevole azionamento e al volante reclinabile per facilitare entrata e uscita dalla postazione di guida. Operazione che, in assenza di cabina, non dovrebbe essere complessa, nonostante le ridotte dimensioni delle macchine.

Tre trattori, dunque, che sulla carta sembrano soddisfare le esigenze, peraltro non eccessive, di un segmento di lavoro in cui praticità e prezzo adeguato sono le prime richieste degli operatori.

Carraro gioca il K - Ultima modifica: 2017-11-14T13:32:58+01:00 da Roberta Ponci

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